Articoli correlati
S. Teresa, in casa Pd divergenze sul nome del candidato e slitta l'accordo con Bartolotta
di Andrea Rifatto | 18/04/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 18/04/2022 | POLITICA
2064 Lettori unici
Onofrio Chillemi e Antonio Scarcella
Il giovedì santo era stato annunciato come il giorno dell’intesa finale, con la chiusura dell’accordo con Nino Bartolotta e il contestuale ritiro della candidatura a sindaco di Antonio Scarcella. Invece ad un mese dal termine per la presentazione delle liste, a Santa Teresa di Riva la coalizione che sfiderà l’uscente Danilo Lo Giudice finora non ha preso forma per via di trattative ancora aperte. In casa del Partito democratico è stata una settimana di… passione, visto che il circolo non è ancora riuscito a trovare un accordo al proprio interno per designare il candidato al Consiglio comunale che verrà schierato nella lista di Bartolotta, dove giovedì sera non si è presentato nessuno dei Dem e tutto è stato rinviato alla prossima settimana. All’interno del partito si è aperto un acceso confronto dopo la decisione di Scarcella di agire in autonomia chiudendo l’accordo con il candidato sindaco, “un’intesa che è stata totalmente smontata per riaprire il dialogo” confida un iscritto al partito, mentre l’attuale consigliere di minoranza sostiene come sia stato lui, sin dall’inizio, il designato ad entrare in lista. In realtà la totalità del Circolo ha scelto l’ex consigliere Onofrio Chillemi per occupare il posto che Bartolotta ha concesso al Pd nella sua compagine, mentre per Scarcella è stata prevista la carica di assessore (molto probabilmente designato) con l’accordo che il ruolo verrà garantito solo se il consigliere risulterà eletto tra i primi cinque. Antonio Scarcella però insiste nel voler entrare in lista, rassicurando che si piazzerà nelle prime posizioni garantendo un buon risultato al partito. Ma la sua volontà si scontra con quella del resto del Circolo. “Stiamo seguendo un normale confronto politico, con partiti e movimenti civici, e sopratutto al nostro interno - taglia corto il segretario cittadino, Angelo Casablanca - con un fattivo confronto e dibattito con iscritti, Giovani democratici e simpatizzanti. Alla luce di tutto ciò un eventuale accordo politico, che a oggi non c’è, dovrà necessariamente passare dai doverosi passaggi interni democratici, che sono alla base delle regole del Pd”. La quadra, però, continua a non essere trovata e se la conta interna dovesse portare ad un nulla di fatto, la soluzione finale potrebbe essere quella di arrivare davanti a Nino Bartolotta con entrambi i nomi e a quel punto, con un solo posto disponibile, il Pd ribadirebbe quello di Chillemi. “In tutto questo tira e molla il partito ci ha già rimesso - confida un esponente Dem - e poi non capisco perchè non si possa dialogare con Lo Giudice e invece con Bartolotta sì, dopo che è stato definito il passato remoto. Questa chiusura a priori è stata un errore”. Dei segnali sono stati lanciati ma, al di là del muro eretto dai vertici del Pd, potrebbe risultare difficile per il monocolore del sindaco, targato Sicilia Vera, aprire ad intese con altri partiti in chiave elettorale. Le colombe proveranno comunque a favorire il negoziato per aggirare le posizioni ufficiali.