S. Teresa, l’unico candidato eletto segretario del Pd. E non mancano i malumori
di Andrea Rifatto | 23/01/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 23/01/2018 | POLITICA
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Antonio Fascetto
Che fine ha fatto il Partito democratico di S. Teresa di Riva? Qualcuno se l’è chiesto negli ultimi due anni in cui i circoli dei democratici di Messina e provincia sono rimasti commissariati. Nei mesi scorsi si sono tenuti i primi congressi per ricostruire gli organismi di partito e recentemente è toccato anche a S. Teresa, seppur in maniera silenziosa a differenza, ad esempio, di come è accaduto nel vicino comune di Nizza. E così, come l’araba fenice, oggi è risorto con un nuovo segretario e un coordinamento quasi totalmente rinnovato. Al posto di Angelo Casablanca è stato eletto come segretario il giovane Antonio Fascetto, già nel coordinamento del Circolo, sponsorizzato dall’uscente e convinto dopo l’indecisione iniziale a mettersi in gioco per guidare i Dem santateresini. Il Coordinamento che lo ha scelto (che secondo regole dovrebbe essere stato eletto dagli iscritti anche se al momento non è stato possibile sapere il numero dei tesserati al Pd di S. Teresa) è composto da Umberto Cacciola, Tindaro Savoca, Sebastiano Ciulla, Agatino Nicita, Silvia Trimarchi, Antonio Restifo, Carmelo Stancampiano, Carmelo Maccarrone, Manfredi Centorrino, Angelo Casablanca (componente della Direzione provinciale) e Pablo Spadaro (componente dell’Assemblea provinciale). Fascetto, imprenditore 29enne, ha ricevuto consensi unanimi anche perché era l’unico candidato per la successione a Casablanca, eletto per la prima volta nel 2007 (proveniente da La Margherita) e poi riconfermato nel 2010 e nel 2013. Un'elezione "benedetta" anche da "big" e iscritti del Circolo di Savoca, dove diversi iscritti hanno preso l'ultima tessera. Il neo segretario, che in passato è stato anche critico con il Pd (e lo è tuttora su alcune questioni) per le scelte adottate a livello nazionale, ammira Stefano Fassina (che ha salutato i Dem tre anni fa e oggi milita in Liberi e Uguali di Pietro Grasso) tanto da volerlo portare al più presto a S. Teresa e ha già delineato il nuovo percorso, “che sarà sempre caratterizzato da proposte e progetti concreti per i cittadini di S. Teresa di Riva, ma anche di critica costruttiva, quando sarà necessario, per una nuova fase volta alla creazione di uno spazio partecipativo più ampio possibile, nel segno del pluralismo e del confronto politico, in piena coerenza con il pensiero umanistico cristiano. Le elezioni politiche del 4 marzo faranno sì che tutte le energie siano concentrate nelle attività di diffusione dell’operato politico compiuto dai governi a guida Pd – aggiunge Fascetto – dal quale sono scaturite evidenti effetti positivi nel tessuto socio-economico del paese". E il Circolo Pd di S. Teresa, da organismo politico locale, “vuole essere la casa di tutti coloro che credono che il cambiamento avvenga in modo sostenibile ed esclusivamente in una cornice civile e democratica, allontanando ogni ipotesi nefasta di totalitarismi di destra e di sinistra". Negativo il giudizio del nuovo segretario sull’attuale amministrazione comunale di S. Teresa, così come evidenzia di non condividere alcune azioni messe in atto dall’opposizione. Ma al di là di ciò emergono malumori all’interno del partito, soprattutto sulle modalità "domestiche" con i quali si è arrivati all’elezione del segretario. A manifestarli è Pablo Spadaro, ex consigliere comunale e componente del Circolo sin dalla sua nascita, proveniente dalle fila dei Democratici di Sinistra. Spadaro aveva proposto la sua candidatura per guidare i Democratici di S. Teresa discutendone con l’ex segretario Casablanca, che sin da subito gli ha però fatto il nome di Fascetto. L’ex consigliere puntava comunque a presentarsi al congresso dinanzi agli iscritti per esporre la propria idea di partito ma lamenta di essere stato contattato a giochi ormai sostanzialmente fatti senza la minima possibilità di poter dare vita a un confronto. E ha quindi deciso di non partecipare al congresso. Un modo di rifondare il Circolo che non ha condiviso spiegandone le ragioni anche al nuovo segretario, che punta adesso a riunire tutte le diverse “anime” per fare gioco di squadra, senza lasciarsi guidare da "sponsor". Non è escluso, comunque, che all’interno del Coordinamento possano esserci novità.