Sabato 23 Novembre 2024
Il caso è stato sollevato in Consiglio dall'esponente di minoranza Lucia Sansone


S. Teresa, manifesti del Comune affissi abusivamente: il sindaco chiede scusa

di Andrea Rifatto | 21/08/2019 | POLITICA

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Il sindaco Danilo Lo Giudice

“Chiedo scusa, non sono stati gli attacchini comunali ma una ditta incaricata, che abbiamo richiamato. La responsabilità ricade comunque sul sindaco e per questo me ne scuso”. Non è passato sotto silenzio in Consiglio comunale quanto accaduto nei giorni scorsi a S. Teresa di Riva con le affissioni selvagge dei manifesti che pubblicizzavano le manifestazioni estive del Comune, Notte Bianca compresa, che come abbiamo segnalato venerdì scorso (LEGGI QUI) sono comparsi sui muri delle abitazioni e in altri spazi dove non è consentito affiggere. L’anomalia è stata segnalata in aula dalla consigliera di minoranza Lucia Sansone, che nelle scorse settimane aveva presentato una mozione proprio per regolamentare le affissioni e frenare l’abusivismo, con una proposta che era stata approvata all’unanimità. “Resto particolarmente amareggiata nel constatare che nonostante gli impegni presi nello scorso Consiglio i manifesti del Comune sono tuttora affissi in luoghi non idonei e a quelli precedenti se ne sono aggiunti anche altri – ha evidenziato la consigliera – mi aspetto che quanto deliberato venga messo in atto o che quantomeno in tempi celeri l'Amministrazione dia il buon esempio. Sarà altrimenti difficile far rispettare le regole ai terzi. Auspico che le proposte approvate in Consiglio, seppur proposte dai consiglieri di minoranza, vengano rispettate piuttosto che restare aleatorie”. Il sindaco Danilo Lo Giudice ha ammesso l’errore augurandosi che non si verifichi più e spiegando che spesso (ma non in questo caso, ndc) i manifesti di eventi patrocinati o sponsorizzati dal Comune vengono poi affissi da privati o associazioni e che controllare tutto e tutti diventa complicato. Installare nuove bacheche e sanzionare gli incivili non restano che le uniche soluzioni per combattere questo malcostume. Ovviamente con il Comune che sia il primo a dare il buon esempio.


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