S. Teresa, Migliastro attacca il sindaco: "Spazi negati in municipio"
di Andrea Rifatto | 18/09/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 18/09/2017 | POLITICA
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L'intervento di Migliastro in Consiglio
“Il sindaco ha avuto barbaro coraggio di negare al gruppo di minoranza “Insieme per cambiare” di usufruire di locali all’interno del municipio per svolgere al meglio la funzione attribuitaci dal popolo”. La lamentela è giunta in Consiglio comunale a S. Teresa di Riva dal consigliere Giuseppe Migliastro, che ha letto un documento nel corso dell’ultima seduta “perché ritengo sia necessario che la cittadinanza tutta, consiglieri di maggioranza e assessori, vengano a conoscenza di un fatto grave posto in essere dal primo cittadino, in modo tale da poterci una volta per tutte renderci conto con chi abbiamo a che fare. Finita la campagna elettorale ci saremmo aspettati un clima distensivo e collaborativo da chi ci amministra, di apertura verso la minoranza, in vista di una reale e proficua collaborazione – ha detto Migliastro – ma così non è stato. A questo sindaco non abbiamo certamente chiesto la luna, né di essere favoriti, ma abbiamo semplicemente cercato di far valere un nostro diritto previsto dal Regolamento del Consiglio comunale, che prevede come per il funzionamento dei gruppi consiliari regolarmente costituiti siano assegnati appositi locali all’interno del Palazzo comunale e che entro 15 giorni dalla data di costituzione del singolo gruppo consiliare l’ufficio viene consegnato al capogruppo per l’esercizio delle funzioni: dell’avvenuta consegna sono responsabili il sindaco e il segretario comunale”. Secondo il consigliere di opposizione “si è assistito all’inerzia del sindaco con il beneplacito del segretario comunale, che, pur dovendo essere considerato un organo superpartes, è rimasto inspiegabilmente inerte. Proprio per questo abbiamo deciso di richiedere formalmente la consegna di tali locali, immaginandoci che si sarebbe trattato solo di una dimenticanza. Così non è stato, visto che dopo ben trenta giorni dalla richiesta formale è giunta la risposta del primo cittadino”. Il sindaco Danilo Lo Giudice ha infatti risposto a “Insieme per cambiare” che allo stato attuale non sono presenti locali liberi all’interno del municipio e che per qualsiasi riunione o incontro i consiglieri potranno disporre dell’aula consiliare dietro comunicazione scritta. Motivazione ripetuta anche in Consiglio. Ma per Migliastro si tratterebbe di "personalismi o ripicche frutto magari di vecchie ruggini personali” e per questo ha rimarcato come “S. Teresa merita un governo di ampie vedute che miri esclusivamente al bene della collettività tutta. Se lei sindaco, prova risentimenti di vario genere la prego, lasci fuori dal gioco il gruppo consiliare 'Insieme per Cambiare'. Fossi in lei proverei enorme vergogna nell’utilizzare mezzucci come questo, di così bassa lega, al solo fine di ostacolare il regolare funzionamento del gruppo consiliare di minoranza, o peggio ancora per vendicare risentimenti personali. Capisco che lei e, forse qualcun altro – ha proseguito – abbiate ancora il dente avvelenato per non essere riusciti a ottenere anche i seggi che in un paese civile e democratico spettano alla minoranza, cosa che vi avrebbe permesso di eludere ogni controllo e giudizio sul vostro modo di amministrare la cosa pubblica, però da qui a calpestare i diritti del prossimo la strada è lunga. Ci dovete sopportare per cinque anni, noi siamo uniti e vi controlleremo con i mezzi che la legge ci mette a disposizione. Mi appello alle forze sane di questa Amministrazione, che sono certo esistano, affinché provino esse a far rinsavire il sindaco – ha concluso in Aula Giuseppe Migliastro – ma il mio appello non può non rivolgersi anche al segretario comunale, corresponsabile a norma del regolamento sopra citato della consegna dei locali in questione”. Lo Giudice ha replicato che non vi è alcun risentimento dietro la motivazione esposta e anche i consiglieri di maggioranza hanno fatto presente di non disporre di appositi locali in municipio per carenza di spazi, che finora non ha comunque impedito all’opposizione di esercitare il proprio ruolo.