S. Teresa, minoranza al sindaco: "Attacco gratuito e astioso, svolgiamo il nostro compito"
di Redazione | 05/12/2017 | POLITICA
di Redazione | 05/12/2017 | POLITICA
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Un intervento di Migliastro in Consiglio
“Condanniamo apertamente e senza mezzi termini le gratuite ed astiose affermazioni esternate dal sindaco di S. Teresa di Riva in un post pubblicato su Facebook l’1 dicembre con il quale lo stesso non ha fatto altro che attaccare pesantemente il nostro collega consigliere comunale Giuseppe Migliastro, al quale va la solidarietà di tutti gli altri componenti del gruppo “Insieme per cambiare”. Lo scrivono in un comunicato diffuso questa mattina i consiglieri di minoranza Antonio Scarcella, Carmelo Casablanca e Lucia Sansone. Il riferimento è a quanto pubblicato sulla propria pagina del social network dal primo cittadino Danilo Lo Giudice, che replicando a un post del consigliere Migliastro in cui veniva riportata la frase “È ufficialmente finita la fase di eccessivo buonismo del gruppo di minoranza Insieme per cambiare” con allegata la diffida al sindaco (inviata anche al prefetto) affinché consegni alla minoranza la documentazione sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e di quelli comunali in genere, aveva scritto: “Il carissimo consigliere di minoranza Migliastro è passato... all’opposizione e ci tiene con tono minaccioso a farci sapere che “è finito l’eccessivo buonismo” da parte sua. Noi veramente non siamo riusciti a riscontrare questo suo eccessivo buonismo in questi mesi, ancorché i suoi modi/toni rancorosi e sempre di sfida in Consiglio comunale, come altrove, sono sempre stati all’ordine del giorno. Come all’ordine del giorno è stata messa l’interrogazione inerente gli edifici pubblici di cui abbiamo ampiamente dibattuto e lei,che conosce a memoria il regolamento del Consiglio comunale, sa bene che o si dibatte in aula o si chiede risposta scritta. Evidentemente le piace giocare con tanti mazzi di carte interpretando il regolamento a giorni alterni. Noi continueremo a collaborare con tutti i consiglieri comunali che hanno voglia di farlo, senza polemiche, senza toni minacciosi, senza diffide, senza sterili strumentalizzazioni con tutti quelli che, a differenza sua, sono disponibili a intendere la politica come quell’arte nobile del confronto democratico e costruttivo. Lei continui a fare il suo “apprendistato” citando norme, regolamenti, commi, articoli e quant’altro che non si addicono ad un’aula consiliare. Al prefetto scriverò io evidenziando come si richiedono atti per periodi che vanno dal 2012 al 2017 cioè cinque anni su svariate materie, senza richieste specifiche e dettagliate, bloccando gli uffici e l’attività amministrativa con un clima di intimidazione continua verso i dipendenti, in attesa di bacchettarli al primo passo falso. Sempre cordialità dal suo Sindaco, io confido nella possibilità del ravvedimento sempre e comunque, perché sono un vero cristiano”. “Certe esternazioni da un rappresentante delle istituzioni non possono essere tollerate, men che mai nei confronti di un consigliere comunale. Non ci appartengono le minacce da lei velate nel contesto del suo intervento. Noi, a differenza sua, non ci nascondiamo dietro i social network, ma mettiamo per iscritto, nelle opportune sedi e in modo ufficiale, quello che intendiamo dire” – scrivono Scarcella, Casablanca e Sansone. “La questione cui lei fa riferimento era espressione politica di tutto il gruppo consiliare ‘Insieme per cambiare’ e lei, invece, ha ben pensato di cogliere l’occasione per personalizzarla e per attaccare la persona del consigliere Migliastro, reo, forse, di leggere gli atti e di dire quello che pensa su determinati argomenti. Lei, se lo riteneva, avrebbe dovuto rivolgersi, in modo garbato, a tutto il gruppo, limitandosi a ribattere sul piano politico e non su quello personale. Ci dispiace contraddirla, ma nessuno di noi ha intenzione di giocare, men che mai con le carte: semplicemente le chiediamo per svolgere al meglio il nostro mandato politico-elettorale. Lei fa riferimento alle nostre richieste di atti – proseguono i tre consiglieri – ebbene, le rappresentiamo che fra i compiti propri dell'opposizione vi è quello di esercitare il controllo sull'operato di chi amministra, cosa alla quale, evidentemente, lei non era abituato. Il gruppo consiliare ‘Insieme per cambiare’ per svolgere il ruolo affidatogli dal popolo sovrano ha necessità di esaminare gli atti amministrativi per poi esprimersi compiutamente sui vari argomenti. E valga il vero!” “Vogliamo parlare, per esempio, dei locali di Piazza Marina Militare d'Italia (Piazza Bianca) occupati, come da lei riferito in consiglio, da un suo parente? Per poi sapere che, a seguito dei nostri numerosi interventi ed interrogazioni, gli stessi locali sono stati sgomberati e riconsegnati alla collettività. Vogliamo parlare del contenzioso con la ditta Salvatore Duro? Il Comune di S. Teresa di Riva era pronto a transigere la controversia, liquidando addirittura somme non dovute, per poi, a seguito di nostro intervento, revocare in autotutela la determina di transazione e liquidazione, accertando, invece, che vi era un’ingente somma dovuta dalla suddetta ditta all’ente.Vogliamo parlare del servizio di vigilanza spiagge? Anche in quell’occasione il Comune di S. Teresa di Riva, su sua proposta, era pronto a liquidare somme non dovute stante che l’aggiudicazione dei lavori era avvenuta il 4 luglio 2017 e si intendeva liquidare somme riferentisi ad un periodo antecedente all’aggiudicazione. Vogliamo parlare del crollo del controsoffitto alle scuole elementari di Cantidati? Questo era l’argomento dal quale è scaturito il suo attacco personale al consigliere Migliastro – sottolineano i tre esponenti di minoranza – il nostro gruppo non aveva fatto altro che chiedere con una interrogazione la situazione di sicurezza degli edifici scolastici e degli altri immobili di pertinenza del Comune, nell’interesse dell’incolumità degli utenti, compresi bambini, studenti e personale. Rassicurati da Lei, solo a parole, le abbiamo chiesto la documentazione relativa alla valutazione di vulnerabilità sismica. Abbiamo atteso due mesi e fino ad ora non ci ha degnato di alcun riscontro su tale richiesta. E questo solo per fare qualche esempio”. “Saremo noi ad inviare quanto necessita al prefetto e, comunque, non è certamente un torto conoscere ‘norme, regolamenti, commi, articoli e quant’altro’, anzi!, anche perché, diversamente da quanto ritiene lei, si addicono pienamente ad un’aula consiliare! E poi ci consenta – concludono Scarcella, Casablanca e Sansone – un poco di “apprendistato giuridico” farebbe bene a chiunque! Sempre cordialità da parte nostra, pronti sempre ad operare sul piano politico e mai su quello personale. Siamo noi ad auspicare un suo ‘ravvedimento’: ‘il momento è adesso’! Sulle scuole il sindaco ha replicato alla minoranza che gli atti ci sono “ma il vostro obiettivo è quello di bloccare gli Uffici con una miriade di richieste che hanno un range minimo di cinque anni (2012-2017) e che “non è corretto creare falsi allarmismi e non è da persone responsabili”. “Vi ho risposto all’interrogazione ‘a parole’ in Consiglio comunale in maniera puntuale e precisa – ha sottolineato Lo Giudice – magari sarebbe stato utile prima di presentarla visionare gli atti, capire lo stato dell’arte e quindi che non c’era neanche bisogno di interrogare. Adesso richiedete gli atti, inerenti le scuole di cui abbiamo già discusso”. Il sindaco ha pubblicato i frontespizi di tre progetti di valutazione del rischio sismico e adeguamento alle norme in materia, redatti tra il 2009 e il 2010, inerenti i plessi Centro, Sparagonà e Cantidati, spiegando che le altre scuole sono già adeguate sismicamente con progetti realizzati o in corso di realizzazione. “Sono dei faldoni contenenti tutti gli elaborati progettuali, sapete bene che potete prenderne visione, nell’esercizio delle vostre giuste funzioni, in qualsiasi momento e richiedere copia di ciò che vi serve – ha aggiunto il sindaco rivolgendosi alla minoranza - se richiedete copia di tutti i faldoni, significa che volete semplicemente fare in modo di bloccare gli uffici e creare semplice ostruzionismo e io questo non posso accettarlo in silenzio”.