"S. Teresa rientri nell'Unione dei Comuni": mozione di due consiglieri di minoranza
di Redazione | 19/06/2019 | POLITICA
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I consiglieri Migliastro e Scarcella
Far rientrare S. Teresa nell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani, abbandonata dal 2016 su ordine dell’ex sindaco Cateno De Luca. Un’ipotesi che con l’inizio della nuova presidenza di Davide Paratore sembra sia tornata d’attualità. E mentre il sindaco Danilo Lo Giudice valuta pro e contro, da due esponenti di minoranza arriva la proposta per far tornare S. Teresa nell’ente sovracomunale. Ieri i consiglieri Antonio Scarcella e Giuseppe Migliastro hanno infatti presentato in municipio una mozione indirizzata alla presidente del Consiglio, Domenica Sturiale, finalizzata all’adesione del Comune all’Unione delle Valli Joniche dei Peloritani. “Con un atto a dir poco discutibile della precedente amministrazione comunale, con il contributo dei consiglieri dell’allora gruppo di maggioranza capeggiati dall’attuale primo cittadino – scrivono i due – si è avviato l’iter per recedere dall’Unione dei Comuni (dall’1 gennaio 2016, ndc) con le delibere di Consiglio approvate tra giugno e luglio 2014 con i soli voti dell’allora cartello di maggioranza che hanno sancito l’uscita di S. Teresa”. Un errore, secondo Scarcella e Migliastro, perché “l’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani ha tra i suoi obiettivi principali valutare le esigenze dei cittadini e degli operatori economici, fornendo risposte all’altezza dei loro bisogni, promuovere lo sviluppo socio-economico dei territori dei comuni, nel rispetto e nelle salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, valorizzare il patrimonio storico-artistico e le tradizioni etno-antropologiche e culturali del territorio dei comuni che la costituiscono, ottimizzare le risorse economiche, finanziarie, umane e strumentali attraverso l’erogazione di servizi associati, oltre al fatto che “le Unioni possono costituire un volano per l’armonizzazione delle risorse, raggiungendo più facilmente i principi di economicità e produttività e favorendo la partecipazione di soggetti pubblici e privati per la realizzazione di opere di interesse generale e strategico e per l’espletamento di servizi congiunti”. “La proposta di rientro – si legge nella mozione – era stata già inserita nel programma elettorale della compagine dei consiglieri Migliastro e Scarcella e a nulla è valso l’intervento in aula del consigliere Migliastro che aveva sottolineato l’importanza di avviare l’iter di adesione”. Alla presidente si chiede dunque di inserire il documento all’ordine del giorno della prossima seduta.