S. Teresa, scontro in Consiglio sui bagnini: bocciata la commissione d’indagine
di Andrea Rifatto | 10/10/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 10/10/2018 | POLITICA
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Lo scontro tra sindaco e minoranza
Al culmine di uno scontro tra il sindaco e la minoranza, il Consiglio comunale di S. Teresa ha detto no all’istituzione di una commissione di indagine per verificare la regolarità degli atti del servizio di salvataggio in mare svolto nei mesi estivi dall’associazione “Corpo volontari di Soccorso in mare”. L’Aula ha bocciato la proposta del gruppo di opposizione (non firmata dal consigliere Carmelo Casablanca) con 6 voti contrari (in maggioranza assente Rosario Pasquale, mentre Cristina Pacher è uscita durante la discussione del punto), 3 favorevoli e l’astensione di Casablanca. Commissione che la minoranza aveva chiesto perché insoddisfatta dalla risposta scritta fornita all’interrogazione del 7 agosto, presentata dal capogruppo Antonio Scarcella e dal consigliere Giuseppe Migliastro, ritenuta poco esaustiva e dal mancato rilascio di alcuni atti. In particolare il gruppo puntava a visionare i brevetti di salvataggio dei bagnini per capire se sin dall’inizio del servizio, avviato il 30 giugno, tutti gli addetti alla vigilanza ne fossero provvisti. Documenti che però non sono stati consegnati in allegato all’elenco dei nominativi dei bagnini disponibili al servizio, che è stato invece trasmesso alla minoranza, in quanto la segretaria comunale Rossana Giorgianni ritiene che si tratti di dati personali che richiedono il consenso degli interessati per la visione e/o il rilascio. Circostanza fortemente contestata dall’opposizione, che ha ribadito come quelli contenuti sui brevetti (nome, cognome, codice fiscale, data di conseguimento e scadenza, ndc) non siano dati sensibili e dunque possano essere resi noti, quantomeno ai consiglieri comunali. “Le commissioni di indagini vanno fatte per motivi seri – ha detto in Aula il capogruppo di maggioranza Dario Miano – il servizio bagnini è stato impeccabile e ci sono stati due anche controlli della Capitaneria di Porto durante i quali è emerso come tutto fosse in regola”. “Il controllo della Capitaneria è avvenuto dopo, non vogliamo vedere la regolarità dei documenti all’avvio del servizio – ha replicato Scarcella – e nessuno di noi contesta l’utilità delle attività di vigilanza”. “Se tutto è in regola perché non mostrare gli atti e consentire alla commissione di fare le verifiche, in modo da non dover ripetere queste richieste” ha aggiunto la consigliera Sansone. Toni duri da parte del sindaco Danilo Lo Giudice: “Se avete dei correttivi al servizio proponeteli, è politicamente vergognoso chiedere una commissione di indagine, forse volete colpire qualcuno dei ragazzi? I brevetti ci sono e il comandante della Polizia municipale ha attestato la regolarità dei documenti. La minoranza continuerà a insistere solo perché il marito di una consigliera (Pacher, ndc) fa parte dell’associazione che ha svolto il servizio”. Parole che hanno fatto scatenato la reazione di Scarcella: “Non si può permettere di dire una cosa del genere, affermazione gratuita di cui si deve vergognare”. Per il consigliere di maggioranza Santino Veri “il Consiglio dovrebbe vergognarsi di discutere di questo argomento, stiamo dando un’immagine come se il brevetto del bagnino fosse il problema di S. Teresa, ci sono tante problematiche e difficoltà e parliamo del nullo. Il primo sono io che mi vergogno e chiedo scusa ai cittadini”.