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S. Teresa, scontro su Mario Muscolino e il sindaco taglia corto: "A lui l'aula consiliare"
di Andrea Rifatto | 29/01/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 29/01/2019 | POLITICA
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Il Consiglio comunale di ieri sera
Non con l’Help Center ma con l’aula consiliare. Sarà così che verrà ricordato Mario Muscolino, educatore e politico degli Anni ’80 a cui l’Amministrazione comunale di S. Teresa di Riva ha adesso stabilito di intitolare la sede del Consiglio. La decisione è stata resa nota ieri sera dal sindaco Danilo Lo Giudice, durante la discussione in Aula della mozione presentata dalla minoranza e finalizzata alla revoca della delibera con la quale l’8 novembre la Giunta ha revocato l’intitolazione dell’Help Center a Muscolino, decisa nel 2016, per dedicarlo a Felicia Impastato, come chiesto dall’associazione Penelope che gestisce la struttura di Torrevarata destinata a servizi sociali. “La famiglia Muscolino ha detto sì – ha spiegato il primo cittadino – mi sono scusato per la forma usata, dettata dalla fretta, la loro reazione è stata legittima, ma confermo la volontà di revoca dell’intitolazione del 2016, non perché tema reazioni scomposte da parte della Penelope ma perché ho ritenuto che questa intitolazione dell’Help Center non avrebbe raggiunto l’obiettivo di dare il giusto lustro e visibilità a Mario Muscolino. Abbiamo deciso per l’aula consiliare, visto anche il ruolo politico e sociale ricoperto dal nostro concittadino. Discuterne ancora porta solo a inutili polemiche, per questo chiedo alla minoranza di ritirare la mozione per non lasciare tracce di un atto di revoca certamente non bello, così da mantenere alta la figura di Muscolino”. Dopo cinque minuti di sospensione per dare modo di decidere come agire, l'opposizione è però rimasta ferma sui propri passi: “Intitolare l’aula consiliare non può che farci piacere – ha replicato il capogruppo di opposizione Antonio Scarcella – ma andiamo avanti con la nostra richiesta di revoca, perché non vogliamo assecondare l’associazione Penelope. Nulla da eccepire sulla figura di Felicia Impastato ma i modi usati sono stati sbagliati. Il problema è di natura politica, si poteva intitolare subito l’aula – ha aggiunto Scarcella – adesso si cerca di accontentare la Penelope, che non merita nulla per le parole usate su Muscolino”. La mozione è stata così respinta con 4 voti favorevoli della minoranza e le 8 astensioni della maggioranza. Il sindaco ha ribadito di non condividere le parole della Penelope nella proposta di intitolazione dell’Help Center, definendo quella dell’opposizione “una strumentalizzazione politica e una speculazione disdicevole”. “Mario Muscolino avrebbe fatto la stessa cosa, per evitare polemiche” ha aggiunto il capogruppo di maggioranza Dario Miano. In apertura il consigliere di minoranza Giuseppe Migliastro, illustrando la proposta di revoca, ha sottolineato come il Comune potesse verificare la motivazione per la quale la Prefettura non avesse risposto dopo due anni dalla delibera di intitolazione dell’Help Center a Muscolino, visto che questa è stata la motivazione inserita nella delibera di revoca dello scorso novembre, forse perché il parere non era dovuto trattandosi di un immobile e non di una strada o di una piazza, attivandosi comunque a sollecitare o chiedere spiegazioni. “La delibera cita una raccolta firme dell’associazione Penelope, che dà addirittura soluzioni toponomastiche al Comune, ma non ho avuto contezza di queste firme depositate, né quando siano state raccolte, né da chi e in quale territorio e da quello che c’è scritto sembrerebbe siano state raccolte anche fuori da S. Teresa – ha proseguito Migliastro – a loro parere intitolare l’Help Center a Mario Muscolino sarebbe stato riduttivo perché non ha la stessa notorietà di altri soggetti. Ricordo che parliamo di un’associazione che sulla propria carta intestata scrive che 'le regole non esistono, esistono solo le eccezioni' e che ha specificato che se non fosse stata accolta la loro proposta di revoca dell’intitolazione con la successiva dedica a Felicia Impastato, sarebbero state avviate apposite consultazioni. Un tenore sopra le righe. Mai nessuno si sarebbe immaginato di discutere di una revoca di intitolazione a Muscolino, come non mi sarei immaginato di sentirmi dire dal sindaco che immaginava già le proteste successive, non si può non far qualcosa per timore delle proteste altrui. La delibera di Giunta di novembre è una sorta di armiamoci e partite – ha proseguito il consigliere di minoranza – lei sindaco propone la revoca, poi essendo di origini antillesi (come Muscolino, ndc), insieme all’altro assessore antillese (Ernesto Sigillo, ndc) non ha partecipato alla seduta di Giunta e il fuoco lo hanno preso gli altri assessori, lei è rimasto neutrale. Quando si agisce per fini elettorali questi rischi si corrono. Non siamo al baratto, non serve il consenso della famiglia per intitolare e revocare qualcosa, disconosco questo modo di fare politica e mi auguro che anche i consiglieri di maggioranza si dissocino da questo atto di revoca e insieme a noi approvino la mozione. Qualche consigliere di maggioranza in giro ha criticato questa revoca, mi piacerebbe che ora rispondesse con i fatti, ha la possibilità di alzare la manina piuttosto che nasconderla nel momento della votazione. Mi piacerebbe che il Consiglio si esponesse e prendesse posizione”. Parole che il sindaco ha ritenuto offensive e lesive della dignità dei consiglieri: “Nessuno alza la manina, c’è un Consiglio democraticamente eletto che si confronta. Non scappo di fronte a niente e nessuno, anche se non ero presente alla seduta di Giunta ho proposto io quella revoca e la confermo”.