S. Teresa. Spesi 1,4 milioni di euro per incarichi e consulenze: “Nessuno sperpero"
di Andrea Rifatto | 12/09/2016 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 12/09/2016 | POLITICA
2650 Lettori unici
Il sindaco di S. Teresa Cateno De Luca
In quattro anni di legislatura l’Amministrazione comunale di S. Teresa di Riva ha speso complessivamente poco meno di 1,4 milioni di euro per l’affidamento di incarichi e consulenze a professionisti. Il dato emerge dalla quarta relazione annuale presentata dal sindaco Cateno De Luca a meno di un anno dalla scadenza del mandato iniziato nel maggio 2012. Spese che per alcuni rappresenterebbero uno spreco di risorse ma che il primo cittadino difende a spada tratta. “L’attuale Amministrazione non sta sperperando denaro pubblico per consulenze e incarichi legali, come falsamente sostenuto da qualche fariseo, ma sta affrontando delle spese ordinarie riguardanti il contenzioso legale nella medesima media degli anni precedenti, mentre per gli attuali costi sostenuti per le consulenze e gli studi di fattibilità – spiega – è opportuno verificarne la finalità che, nella maggior parte dei casi, rientra in obblighi di legge non adempiuti dalla precedente amministrazione, come la redazione dell’inventario dei beni patrimoniali, la regolarizzazione delle aree demaniali, la lotta all’evasione fiscale, la mitigazione del rischio idrogeologico, lo svincolo autostradale e altri progetti già destinatari di finanziamento”. Il sindaco ha fatto poi un confronto con il passato: “Le spese sostenute dalla precedente amministrazione (maggio 2007-aprile 2012) per la redazione di studi di fattibilità, consulenze e pareri tecnico-amministrativi ammontano a 357mila 668 euro, mentre per incarichi legali sono stati spesi 671mila 419 euro; noi abbiamo speso 546mila 788 euro per i legali e 849mila 210 euro per consulenze e progettazioni”. Cifra, quest’ultima, che già un anno prima della scadenza del mandato è dunque pari al doppio del quinquennio precedente. De Luca ha analizzato poi in dettaglio quanto speso finora incarichi ai tecnici. “Il 63% riguarda progetti già inclusi in graduatorie di finanziamento o che sono già a regime e producono risultati, 13% per progetti o iniziative in attesa di finanziamento, il 16% della spesa è relativa a progetti in fase di completamento e l’8% per progetti che ancora non si riesce a trasformare in proposte di finanziamento per assenza di bandi”. Nel 2013, in risposta ad un manifesto di accuse mosse della minoranza, il sindaco aveva duramente replicato che “al di là delle cifre, l’attuale Amministrazione ha abolito gli oligopoli degli studi professionali coltivati dalla precedente amministrazione comunale, consentendo ai liberi professionisti di poter collaborare con il Comune senza doversi iscrivere ad obsoleti club per poter accedere al palazzo municipale”. L’auspicio è che le “schedine” giocate in questi anni dall’Amministrazione, come ama ripetere De Luca, portino ad agguantare il “jackpot" con l’arrivo dei finanziamenti tanto attesi, così da non rendere vana la mole di incarichi affidati finora.