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S. Teresa, terreni comunali occupati da privati: il sindaco non risponde e viene diffidato
di Andrea Rifatto | 29/08/2020 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 29/08/2020 | POLITICA
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Una delle aree chiusa da privati
Continuano ad essere occupate dai privati alcune aree comunali di Santa Teresa che sulla carte dovrebbero essere destinare a verde pubblico dopo la cessione all’Ente a seguito di lottizzazioni ma che nella realtà sono utilizzate per altro, in qualche caso addirittura come orto o recintate con reti e cancelli. Come abbiamo mostrato nelle scorse settimane, infatti, diversi terreni a ridosso dei complessi edilizi “Massarenti” e “Glauco” sono detenuti da alcuni residenti e la gestione di queste aree sfugge al controllo del Comune. Dopo il nostro articolo due consiglieri di minoranza, Antonio Scarcella e Giuseppe Migliastro, hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Danilo Lo Giudice per avere spiegazioni sulla vicenda ma a distanza di oltre un mese non hanno ricevuto riscontro. E così ieri hanno diffidato il primo cittadino a voler fornire chiarimenti all’interrogazione, “considerato - hanno scritto nella diffida i due esponenti di opposizione - che a tutt’oggi non è pervenuto alcun riscontro, circostanza questa tendente a mortificare il ruolo istituzionale e di controllo dei consiglieri di minoranza”. La nota è stata inviata anche al prefetto Maria Carmela Librizzi e all’Assessorato regionale Autonomie locali e Funzione pubblica-Servizio 3° Coordinamento dell'attività di vigilanza e controllo degli enti locali-Ufficio Ispettivo, per i provvedimenti di rispettiva competenza. La vicenda delle aree comunali occupate da privati è emersa dopo la seduta di Consiglio comunale del 29 giugno, nella quale è stato discusso il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari portato in Aula dall’Amministrazione, al cui interno era prevista la vendita di due particelle di terreno nella cooperativa “Massarenti” a Ligoria per 819 metri quadrati e otto particelle nella cooperativa “Glauco” a Casalotto per 1.584 metri quadrati: terreni che il Comune ha classificato come incolti e difficili da gestire, tanto da volerli vendere agli stessi residenti delle abitazioni adiacenti che hanno manifestato la volontà di acquistarli. Operazione che però è saltata dopo le perplessità (anche di ordine legale) espresse dai consiglieri di minoranza Scarcella e Migliastro e dalla collega di maggioranza Anna Dominici, che hanno portato la maggioranza a stralciare le dieci particelle dal Piano delle alienazioni. Il 27 luglio, quindi, i due consiglieri di opposizione hanno presentato un’interrogazione al sindaco Lo Giudice per sapere se sia stato effettuato un sopralluogo da parte dell’Ufficio tecnico al fine di accertare se vi è stata occupazione delle aree e, in caso affermativo, i provvedimenti emessi; qual è lo stato attuale di tali aree e se le stesse siano accessibili da parte della comunità santateresina; se le opere previste dal programma costruttivo risultano realizzate prima della cessione dei terreni al Comune e se è stato redatto un verbale di consegna delle aree e delle relative opere di urbanizzazione, chiedendone copia. Tutti interrogativi ai quali il primo cittadino non ha finora risposto e che hanno portato Scarcella e Migliastro a diffidarlo.