S. Teresa, terreni incolti ai cittadini per creare lavoro e sviluppo: l'idea di Casablanca
di Redazione | 14/07/2020 | POLITICA
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Il consigliere comunale Carmelo Casablanca
Concedere i terreni agricoli incolti di Santa Teresa, sia privati che pubblici, a cittadini che vogliono avviare un’impresa agricola, consentendo così di rilanciare quella parte di economia locale basata sull’agricoltura e l’allevamento e creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo. È la proposta lanciata dal consigliere comunale indipendente Carmelo Casablanca, formalizzata nel progetto “Ever Green”, presentato all’Amministrazione e al Consiglio con una mozione in cui si chiede di valutare la sua iniziativa. “In questi ultimi anni, ma soprattutto a causa della pandemia, l’agricoltura sta attraversando un periodo molto difficile e delicato per la crisi economica e finanziaria che ha colpito gli agricoltori e a seguire tutto l’indotto della filiera agroalimentare - spiega Casablanca - che hanno subito una progressiva riduzione del loro margine reddituale a seguito della forte volatilità dei prezzi e dell’ampliamento della forbice tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo. L’abbandono e l'incuria, da parte dei privati, di taluni appezzamenti di terreni comporta un proliferare di vegetazione, rovi e sterpaglie, causa predominante di un elevato pericolo di incendi nei terreni incolti e/o abbandonati - evidenzia inoltre - con conseguente grave pregiudizio per l'incolumità delle persone e dei beni e il nostro Comune risulta ad oggi proprietario di aree e particelle di terreno senza alcuna destinazione d’uso”. Secondo il consigliere “il settore agricolo deve essere fortemente sostenuto con scelte politiche ardue e coraggiose, soprattutto in considerazione dell’importante ruolo che esso assume sia nell’economia locale che regionale e nazionale, e l’agricoltura può fornire in tale contesto socio-economico una valida soluzione all’assorbimento della disoccupazione generale e di quella giovanile in particolare, nonché allo sviluppo di attività complementari di tipo sociale e ambientale oltre che economiche”. Da qui l’idea di proporre un progetto che ricalca il modello della “banca della terra”, avviato da anni e con successo a livello nazionale, suddiviso in tre fasi ripartite in un arco temporale di circa di 6/8 mesi che vanno dal censimento dei terreni da concedere, tramite varie forme contrattuali, a chi vuole avviare un’impresa, dando così la possibilità di mettere in contatto la domanda e l’offerta di terreni improduttivi o in stato di abbandono ma con grandi potenzialità per essere messi a coltura, fino al coinvolgimento di cittadini interessai a creare cooperative agricole, società e imprese individuali, passando per la redazione di un piano economico e finanziario per la realizzazione dell’iniziativa. “Un buon modo per ridare spinta alla produzione e distribuzione di cibo biologico e a km zero - evidenzia il consigliere - incoraggiare l’imprenditoria giovanile, diminuire il rischio di incendi che, com’è noto, è altissimo nei terreni incolti ed inoltre dare un aiuto concreto a chi ha ereditato dai genitori o nonni un terreno Utilizzato per uso familiare”. Casablanca ha chiesto quindi ad Amministrazione e Consiglio di valutare la bozza del progetto “Ever Green” da lui redatta, “con la possibilità di apportare modifiche e/o migliorie atte al raggiungimento dell’obiettivo finale di mettere a disposizione uno strumento utile correlato da un ben definito piano economico e finanziario per il rilancio dell’economia locale”. La proposta verrà discussa prossimamente in Consiglio comunale.