S. Teresa, una palestra privata di interesse... pubblico. La maggioranza non vota compatta
di Andrea Rifatto | 10/02/2020 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 10/02/2020 | POLITICA
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L'edificio che verrà ampliato in altezza
Una palestra privata… ma di interesse pubblico. Che in futuro potrebbe diventare abitazione. La vicenda è stata discussa dal Consiglio comunale di S. Teresa di Riva, che ha approvato la richiesta di un privato per ampliare un edificio sul lungomare Giovanni Falcone nel quartiere Barracca, in zona F per servizi sportivi nel vigente Programma di Fabbricazione ma prevista zona B residenziale nel redigendo Piano regolatore generale. Il cittadino, il signor Giovanni Settimo, ha presentato la richiesta di permesso per costruire un altro piano e un sottotetto, oltre il piano terra esistente destinato a negozio, per realizzare una palestra con magazzino secondo un progetto dell’ingegnere Alessandra Giordano, in deroga al vigente Programma di Fabbricazione. Il passaggio in Aula era necessario in quanto il privato, per poter costruire, ha chiesto che venisse dichiarato l’interesse pubblico dell’edificio sfruttando la possibilità offerta dal Dpr. 380/2001, che all’articolo 14 comma 1bis consente il rilascio del permesso di costruire in deroga per ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso solo se il Consiglio comunale attesta il pubblico interesse della struttura. Una proposta sulla quale la maggioranza non è stata compatta, visto che sui 7 consiglieri (assente Rosario Pasquale) 6 hanno votato a favore mentre Anna Dominici, che già in passato ha criticato nuove costruzioni in paese, si è astenuta; contrari i 3 di opposizione (assente Giuseppe Migliastro). Interesse pubblico che secondo il sindaco Danilo Lo Giudice e l’architetto Natale Coppolino dell’Ufficio Urbanistica, che ha curato l’istruttoria di questa pratica, vi è anche perché “l’Amministrazione ha investito notevoli risorse ottenendo importanti riconoscimenti – si legge nella delibera – tra cui Bandiera blu, Bandiera Lilla e 100 Mete d’Italia nell’ambito turistico e della vivibilità”. Ma secondo il consigliere Antonio Scarcella di minoranza si tratta di una motivazione debole: “Non mi si dica che c’è l’interesse pubblico perché abbiamo le bandiere, qui c’è un interesse fortemente privato” ha detto in Aula. Secondo Amministrazione e Ufficio tecnico, invece (alla seduta era presente il dirigente dell’Utc, Francesco Pagano), “vi è interesse pubblico perché la palestra sarà fruibile da tutti ed è indifferente se a realizzarla sia il privato o il Comune”. Chiarimenti sono stati chiesti dalla consigliera di minoranza Lucia Sansone, che ha evidenziato come “quella zona nel Prg cambierà destinazione e dunque domani la palestra ipoteticamente può passare ad abitazione”. Secondo Pagano “il cittadino potrebbe edificare comunque una volta approvato il Prg”, mentre Lo Giudice ha evidenziato come “non si tratta di un palazzo o di una costruzione impattante e non c’è ulteriore consumo di suolo, altrimenti avrei avuto perplessità”. Non si comprende, comunque, la necessità della deroga oggi se domani vi sarebbe stata ancora volumetria utilizzabile per civile abitazione, anche se sul lungomare vige un basso indice di edificabilità. In ogni caso il via libera del Consiglio elimina ogni impedimento di tipo urbanistico al privato al quale, da quanto è emerso, non verranno posti vincoli di mantenimento della destinazione a palestra anche dopo l’approvazione del nuovo Prg. E non è poco.