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Sant’Alessio, la minoranza porta in Consiglio i misteri del Cst Messenia
di Andrea Rifatto | 17/02/2017 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 17/02/2017 | POLITICA
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Il Consiglio si riunirà lunedì 20 febbraio
Il gruppo consiliare di minoranza di Sant’Alessio Siculo fa approdare in Consiglio comunale i misteri del Centro Servizi Territoriali Messenia, struttura finalizzata allo sviluppo del governo elettronico, costituitasi con l’adesione di 39 comuni della provincia di Messina con capofila Sant’Alessio, che nel 2013 ha ottenuto un finanziamento da 995mila euro con fondi Po-Fesr 2017/2013, tramite il Pist 17, per un progetto di “Acquisizione di beni e servizi finalizzati all’e-inclusion e sviluppo di forme associative di e-governement”. I consiglieri Giuseppe Riggio, Daniela Carnabuci, Nunzio Moschella e Pietro Trovato hanno infatti chiesto la convocazione di una seduta urgente per discutere dell’argomento e venire a conoscenza dei beni e servizi, acquisiti attraverso il progetto, finalizzati all’efficientamento della macchina amministrativa del Comune. Proposta accolta dal presidente del Consiglio Giuseppe Pasquale, che ha deciso di far riunire d’urgenza il Civico consesso alessese lunedì 20 febbraio alle 19.30, con all'ordine del giorno la risposta ad altri quesiti posti nei giorni scorsi dalla minoranza in merito allo stato dell'arte di alcune opere, lo spostamento dell'area destinata ad eventi epidemiologici nel cimitero e la mozione per il miglioramento dell'A18 Messina-Catania nel tratto Giardini Naxos-Messina. Nella richiesta, inoltrata anche al sindaco Rosa Anna Fichera, l’opposizione ha ricostruito l’iter che ha portato all’approvazione e successivamente al finanziamento da 995mila ottenuto del Cst Messenia, evidenziando come “in data 14 dicembre 2015, con il verbale di certificazione di collaudo, veniva attestato che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, certificandone l’esito positivo dell’atto, ma dall’approvazione del quadro economico finale nel quale vengono descritte le somme spese per l’intero progetto, approvato con determina sindacale del 31 ottobre 2016, non si evince quante somme siano state destinate all’acquisizione di beni e servizi, quali tipologie di beni e servizi siano stati oggetto di acquisto e/o produzione e quali di questi siano stati destinati al comune di Sant’Alessio Siculo, peraltro capofila del progetto stesso”. Riggio, Carnabuci, Moschella e Trovato puntano dunque a ottenere risposte in aula da parte dell’Amministrazione. La gara d’appalto del progetto venne espletata dal Consorzio Tindari-Nebrodi e aggiudicata nel dicembre 2014 al Consorzio Stabile Nexus di Avola, che il 30 novembre 2015 ha trasmesso la comunicazione di fine lavori. Il 14 dicembre i due collaudatori nominati dal Consorzio Tindari Nebrodi hanno certificato che i lavori sono stati eseguiti secondo il progetto impiegando personale qualificato e che le attività sono state ultimate entro i termini. Il 31 ottobre scorso il vicesindaco di Sant’Alessio, Giuseppe Cacciola, ha approvato con urgenza su proposta del responsabile unico del procedimento, il geom. Tindario Faliano, il quadro economico finale e la relazione conclusiva sui risultati. Il documento certifica una spesa di 983mila 782 euro, di cui 942mila per la fornitura delle attrezzature e di quanto previsto dal bando e 41mila per spese di gara e della stazione appaltante, e dichiara che l’opera è stata completata e che è in uso e fruibile dai destinatari del progetto. A luglio, in Consiglio comunale, il sindaco Rosa Anna Fichera leggendo la sua relazione annuale ha ricordato come il Cst Messenia sia “un contenitore realizzato nel 2008 che ha aggredito fondi della Comunità europea per l’erogazione a domicilio di informazioni e modalità di assistenza con sistemi tecnologici utili a innalzare il livello di autonomia di anziani e disabili”, evidenziando come “le attrezzature tecnologiche sono arrivate l’8 dicembre 2012 e da quella data sempre custodite nei locali dell’ex Collocamento. Riguardo alla ricaduta occupazione nessun professionista potrà mai dire che dalla mia bocca siano uscite promesse di lavoro – ha rimarcato Fichera–: tuttavia essendo un contenitore creato dal precedente sindaco (Giovanni Foti, ndc), nella nomina di esperto (avvenuta nel 2012 dopo le elezioni amministrative) ho specificato che avrebbe dovuto occuparsi del Cst. Nei tre anni che hanno preceduto le sue dimissioni (presentate nel 2015) avrebbe potuto spacchettare e tirare fuori non so quanti servizi: si diceva ad esempio di una piattaforma d’interscambio informativo mettendo in rete il portale della Regione con quello del Cst e a cascata quello del Comune, un valido strumento oltre che per dare servizi anche per raccogliere idee e suggerimenti dal territorio. Tra i servizi propagandati – ha ricordato a luglio il sindaco di Sant’Alessio – avremmo dovuto fruire di Pec, protocollo informatico, aggiornamento della toponomastica, digitalizzazione di strumenti urbanistici, recupero crediti, ma ad oggi si è concretizzato solo l’intervento di efficiantamento energetico della casa comunale” . La sua Amministrazione ha comunque approvato senza muovere alcun rilievo la rendicontazione e la relazione conclusiva del progetto.