Santa Teresa, secco no dal Circolo Pd ad ogni accordo con Sud chiama Nord
di Andrea Rifatto | 03/02/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 03/02/2024 | POLITICA
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Il segretario del Circolo Angelo Casablanca
Arrivano altri no dalla base del Partito democratico ad un accordo politico con Sud chiama Nord in vista delle prossime elezioni europee, ma non solo. Dopo il Circolo di Giardini Naxos, anche quello di Santa Teresa di Riva è intervenuto con una nota firmata dal segretario cittadino, Angelo Casablanca, per ribadire la distanza dal partito di Cateno De Luca: “Al netto degli insulti e dileggi subiti in dieci anni – esordisce Casablanca – non esiste alcuna ragione tattico-politica per un accordo con il movimento Sud chiama Nord, tranne che nella mente di cinici tornacontisti che nei salotti di Palermo hanno bypassato la base del Pd e di soggetti affetti da sindrome di Stoccolma. Con soggetti che hanno girato tutti i partiti dell’arco costituzionale non è possibile alcun accordo”. Silente sulle vicende politiche locali, il Circolo dem santateresino rimarca invece la presa di posizione assunta già dal partito provinciale: “Il Pd non può essere il partito delle porte girevoli - prosegue Casablanca - troppo spesso abbiamo subito abbandoni vergognosi, quindi basta ad operazioni di somme di voti, senza alcuna base politica, etica e morale. Siamo un grande partito con i nostri pregi e tanti difetti, un partito di militanti, iscritti, dirigenti che dal 2007 lavorano con passione, senza padroni e senza servilismo. Abbiamo un patrimonio da rispettare e custodire: sono gli oltre 11.000 elettori che alle scorse elezioni regionali, a Messina e provincia, hanno votato solo il nostro simbolo, senza esprimere preferenze per i candidati”. Conclamata la posizione su eventuali alleanze per le Europee, il Circolo Pd di Santa Teresa di Riva si pronuncia anche sulle prossime Regionali. “Mancano tre anni – spiega il segretario Casablanca – un tempo molto lungo in politica, ma un grande partito popolare come il Pd deve avere l’ambizione di costruire una candidatura autorevole e credibile e un programma di cambiamento da condividere con le altre forze d’opposizione di centrosinistra. Quando la cura è peggio della malattia (Sud chiama Nord da sempre ha orbitato nel campo del centrodestra, con candidature e tanto altro) è scelta obbligata costruire una proposta vera di centrosinistra, senza tentennamenti e tentazioni di inciuci, che gli elettori non comprenderebbero e non ci perdonerebbero”.