Sabato 01 Marzo 2025
Confermate dal Consiglio comunale le aliquote minime con una nuova categoria


Sant'Alessio, evitato aumento Imu ai commercianti. La minoranza torna sui falsi residenti

di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA

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La seduta del Consiglio comunale

Rimangono al minimo le aliquote Imu a Sant’Alessio Siculo. Il Consiglio comunale ha infatti confermato con cinque voti della maggioranza (assente Giovanni Saccà) e l’astensione della minoranza quelle in vigore già dal 2020, evitando un possibile aumento che avrebbe colpito la categoria dei commercianti. Rispetto alla prima proposta, la giunta del sindaco Domenico Aliberti ha rielaborato il prospetto ministeriale e ha portato in aula una nuova delibera inserendo una sottocategoria per gli immobili di categoria C, in particolare C1 negozi e botteghe, stabilendo un’aliquota dello 0,76%; in caso contrario, questa tipologia di immobili sarebbe stata equiparata agli altri fabbricati diversi dall’abitazione principale (come le seconde case) e da quelli del gruppo D e dunque i contribuenti avrebbero dovuto versare l’Imu con una aliquota dell’1,06%. Per il resto sono state confermate le aliquote dello 0,4% per l’abitazione principale di categoria A1, A8 e A9; 0,10% per fabbricati rurali ad uso strumentale; 0,76% per fabbricati categoria D; 0,86% per terreni agricoli e 1,06% per aree fabbricabili. «La nostra volontà era mantenere le aliquote invariate e così abbiamo fatto - ha spiegato in Consiglio il sindaco Aliberti - altrimenti ci sarebbe stato un aumento del 30% per le 20-25 attività commerciali cittadine e ad esempio un negozio che pagava 1.000 euro ne avrebbe pagati 1.300 euro. Non c’era motivo di aumentare l’aliquota, negli anni abbiamo aumentato le somme riscosse e si sta ampliando la base imponibile grazie alla lotta all’evasione, che va avanti senza massacrare i contribuenti». 

La minoranza, con il consigliere Giuseppe Riggio, ha insistito sulla questione dei falsi residenti, sollevata già dalle elezioni amministrative del 2022: «Siamo convinti che ci siano abitazioni principali che usufruiscono dell’esenzione Imu con un danno all’erario - ha detto - in quanto riteniamo ci siano false residenze di persone che non vivono in quella che dichiarano come abitazione principale (per legge è quella dove il soggetto passivo e i componenti del nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente, ndc) Circa 300 prime case fittizie, per una superficie media di 80 metri quadrati - ha concluso Riggio - che creano un danno erariale e alle casse comunali. Invieremo questa delibera a chi di competenza».


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