Sant'Alessio, "Il Comune non è un bancomat: nomina dell'esperta illegittima e dannosa"
di Andrea Rifatto | 24/03/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 24/03/2018 | POLITICA
2376 Lettori unici
Il sindaco Foti e l'esperta Quacquaro
Una scelta scellerata, moralmente non condivisibile, palesemente illegittima e foriera di danno erariale, conseguenza di accordi preelettorali i cui effetti gravano sulle spalle dei cittadini. Il gruppo di minoranza “Cambiavento” di Sant’Alessio Siculo va all’attacco dell’Amministrazione comunale e con un’interrogazione presentata ieri al sindaco Giovanni Foti e all’assessore ai Servizi sociali, Giuseppe Pasquale, manifesta il proprio dissenso in merito alla nomina dell’ex assessore Caterina Quacquaro come esperta del primo cittadino ai Servizi sociali, chiedendo dettagliate spiegazioni su quanto avvenuto nel corso degli ultimi mesi. I consiglieri Concetto Fleres, Rosa Anna Fichera e Giuseppe Bartorilla rilevano gravi violazioni delle norme giuscontabili, oltre che dei principi posti a fondamento del conferimento di incarichi a soggetti esterni, e invitano il sindaco ad annullare ed in subordine revocare in autotutela la determina di incarico, in quanto oltre che illegittima risulta essere inopportuna, chiedendo se non abbia commesso qualche altro “errore di firma”, riferendosi a quanto accaduto con la nomina dell’esperto Franco Cancelliere, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. “Con determinazioni del 9 ottobre e del 5 marzo il sindaco conferiva due incarichi di esperto in materia di servizi sociali alla dottoressa Caterina Quacquaro, per mesi sei complessivi, per un costo a carico del bilancio comunale di 5mila 805 euro, pari a 967,50 euro lordi al mese – esordiscono i tre consiglieri di opposizione – a tal proposito non si può non sottolineare che detta professionista risulta essere stata assessore designata nelle ultime elezioni amministrative tenutesi a Sant’Alessio, partecipando strenuamente alla relativa campagna elettorale. Con determina sindacale del 16 giugno la stessa poi veniva nominata assessore comunale. Con determina del 30 giugno gli venivano conferite le seguenti deleghe: Servizi Sociali, Formazione e Fondi Comunitari. Quest’ultima, improvvisamente, rassegnava le dimissioni il 3 agosto per motivi personali. Ciò premesso manifestiamo il nostro dissenso alla scelta adottata dal sindaco di nominare come esperto, fra l’altro subito dopo la conclusione della tornata elettorale, un ex componente della Giunta, alla luce delle palesi contraddizioni che si sostanziano nell’aver la dottoressa Quacquaro rassegnato le dimissioni da assessore per motivi personali, per poi accettare, repentinamente, l’incarico di esperto a titolo oneroso a fine settembre 2017, la cui indennità – evidenziano – risulta essere maggiore di quella percepita come assessore ai Servizi sociali. Infatti, tenuto conto della determinazione del 6 novembre del segretario comunale nella qualità di responsabile del Settore Finanziario, avente ad oggetto la quantificazione della indennità di carica spettante agli amministratori comunali, si evidenzia in maniera chiara ed incontrovertibile la differenza di indennità esistente tra la carica di assessore, pari a 195,22 euro lordi al mese, e quella certamente più appetibile di esperto, stabilità dal sindaco a mezzo dei provvedimenti sopra citati, pari a 967,50 euro lordi al mese. Detta scellerata scelta, oltre ad essere moralmente non condivisibile, anche alla luce delle note difficoltà economiche in cui versa il Comune che non è un bancomat, risulta essere inutile, palesemente illegittima e foriera di danno erariale per le motivazioni che seguono”. “Cambiavento” spiega come “il conferimento di funzioni dell’Ente a soggetti esterni rappresenta un’opzione operativa percorribile solo in presenza di speciali condizioni e, segnatamente, laddove sussistano l’assenza di una apposita struttura organizzativa ovvero una carenza organica che impedisca o renda oggettivamente difficoltoso l'esercizio di una determinata funzione, da accertare per mezzo di una reale ricognizione; la complessità dei problemi da risolvere che richiedono conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze del personale, anche di altri comuni; l’indicazione specifica dei contenuti e dei criteri per il conferimento di funzioni dell’Ente a soggetti esterni; l’indicazione della durata dell'incarico; la proporzione fra il compenso corrisposto all'incaricato e l'utilità conseguita dall’Amministrazione. Detti presupposti sono cumulativi e, soprattutto, devono essere oggettivamente sussistenti. Nel caso specifico, il conferimento degli incarichi di esperto in argomento è avvenuto senza rispettate la quasi totalità delle citate prescrizioni di legge, ravvisando, oltretutto, la palese genericità con la quale è stato definito l’oggetto degli incarichi e precludendo la possibilità di individuazione dell’utilità attesa. Manca, per ciò che concerne il primo incarico, la relazione sull’attività svolta al consiglio comunale. Non sussiste, inoltre, una effettiva e concreta valutazione delle risorse umane anche di altri Comuni al fine di verificare che le medesime attività, fra l’altro molto generiche, possano essere svolte da assistenti sociali di altri comuni per come imposto dalla legge, anche nell’ambito del Distretto Socio Sanitario cui appartiene il Comune di Sant’Alessio. Per la minoranza gli incarichi conferiti all’esperta violano i principi e le norme di legge e la consolidata giurisprudenza della Corte dei Conti secondo cui “gli stringenti limiti al conferimento di funzioni dell’Ente a soggetti esterni sono posti a garanzia del preminente interesse alla corretta ed oculata allocazione delle risorse, nonché a presidio degli equilibri di finanza pubblica” e “la preservazione di tali valori ha luogo anche mediante l’imposizione di vincoli di carattere modale che definiscono condizioni e procedure che legittimano l’esborso” per non rendere dannosa per l’erario la spesa. Ma non è tutto. “La determina sindacale del 5 marzo viola palesemente anche le vigenti norme disciplinanti le procedure di spesa degli enti locali – scrivono Fleres, Fichera e Bartorilla – e si ricorda che l’ente, al momento, si trova in esercizio provvisorio ed evidentemente ai sensi dell’art. 163 comma 5 del Testo unico enti locali “nel corso dell'esercizio provvisorio, gli enti possono impegnare mensilmente, unitamente alla quota dei dodicesimi non utilizzata nei mesi precedenti, per ciascun programma, le spese di cui al comma 3, per importi non superiori ad un dodicesimo degli stanziamenti del secondo esercizio del bilancio di previsione deliberato l'anno precedente, ridotti delle somme già impegnate negli esercizi precedenti e dell'importo accantonato al fondo pluriennale vincolato, con l'esclusione di alcune spese”. Limite che per la minoranza non è stato rispettato. Fleres, Fichera e Bartorilla interrogano quindi per sapere, “nella convinzione che il sindaco abbia, per l’ennesima volta, firmato per errore l’incarico”, “se il Sindaco abbia firmato per errore la determinazione del 5 marzo con la quale è stato conferito alla dottoressa Caterina Quacquaro l’incarico di esperto del sindaco, per mesi tre, per l’importo compressivo pari a 2mila 902 euro; in caso di risposta negativa, se il sindaco, prima di conferire l’incarico, abbia verificato la sussistenza dei presupposti di legge indicati nelle premesse della presente e fatti propri, inequivocabilmente, dalla giurisprudenza contabile di cui sopra; le motivazioni in base alle quali, ad oggi, il Consiglio comunale non risulta essere stato edotto, mediante relazione e relativa documentazione a supporto, dell’attività svolta dalla dottoressa Quacquaro nel trimestre ottobre/dicembre 2017; se la spesa in argomento rispetta i limiti di cui all’art. 163 del TUEL; le decisioni che le SS.LL. intenderanno adottare in merito, tenuto conto di quanto segnalato a mezzo della presente, valutando l’ipotesi di annullare in autotutela la determinazione in oggetto, per le motivazioni di cui in premessa, al fine di evitare possibili ipotesi di responsabilità erariale; se il Sindaco valuterà, per ragioni di opportunità, in subordine, di revocare in ogni caso l’incarico di che trattasi, auspicando che le poche risorse di cui gode il Comune di Sant’Alessio siano investite sul territorio per la risoluzione di problematiche reali, avvalendosi, possibilmente, della collaborazione di giovani professionisti locali, evitando sperperi per altre professionalità di cui questo Comune non necessita; se il Sindaco valuterà l’ipotesi di rinominare la dottoressa Quacquaro, qualora la ritenga indispensabile, assessore comunale, al fine di ottenere un congruo risparmio economico per l’ente, nell’interesse della cittadinanza tutta, tranne che sussistano accordi preelettorali i cui effetti gravano, purtroppo, sulle spalle dei cittadini”. I consiglieri, che hanno chiesto risposta scritta all’interrogazione, si sono riservati la facoltà di portare all’attenzione del Consiglio comunale la questione e hanno chiesto al revisore dei conti, a cui è stata trasmessa l’interrogazione per conoscenza, di esprimere le proprie valutazioni tecniche in merito ai rilievi mossi.