Venerdì 26 Aprile 2024
Proposta l'istituzione da consiglieri dei due gruppi. Il parere del sindaco


Sant'Alessio, la tassa di soggiorno divide la politica. Foti: "Non sono contrario ma..."

di Andrea Rifatto | 02/09/2019 | POLITICA

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Il confronto in Consiglio tra Foti e Fichera

A lanciare la proposta era stato oltre un anno fa il consigliere di maggioranza Nino Lo Monaco, presentando anche un regolamento da sottoporre al Consiglio comunale che dopo 14 mesi non è ancora arrivato in discussione. Adesso se n’è tornato a parlare in occasione dell’ultima seduta del civico consesso, durante la discussione sulla gestione dei rifiuti. L’istituzione della tassa di soggiorno a Sant’Alessio è un’opzione di cui si discute da qualche tempo negli ambienti politici mai realtà  non sembra esserci la volontà di applicarla. “Questa imposta potrebbe servire anche per verificare gli affitti irregolari e con la creazione di un’anagrafe delle presenze diventerebbe più facile controllare anche lo smaltimento dei rifiuti” ha osservato Lo Monaco in Consiglio. A prendere la palla al balzo sulla tassa di soggiorno, che si applica solo a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive, è stata la collega di minoranza Rosanna Fichera: “Chi viene qui per passare un periodo di vacanza può anche versare la tassa nella misura che stabilirà il Consiglio e l’introito può servire a migliorare anche la raccolta della spazzatura – ha evidenziato – ma forse non vi è la volontà politica visto che il sindaco fa parte della categoria degli albergatori”. Alcuni consiglieri di maggioranza sono invece contrari al balzello.

Il primo cittadino non si è detto contrario a prescindere: “Se ne può discutere, non sono contro la tassa di soggiorno ma occorre ridistribuire equamente il peso fiscale su un sistema turistico che a Sant’Alessio funziona due-tre mesi l’anno. Di tasse ne abbiamo messe fin troppe, soprattutto la precedente amministrazione, pensando che si fosse nel precipizio del dissesto, ha quadruplicato i valori catastali dei terreni sul lungomare e alzato le aliquote al 10,60 per mille. Nel mio caso prima pagavo 10mila euro, adesso 60mila, è come se si versasse un affitto al mese pur essendo nella propria struttura. Non possiamo introdurre con semplicità tasse aggiuntive, dovremmo ridiscutere sulle percentuali delle esistenti eventualmente prevedendo quella di soggiorno solo nei mesi estivi, come avviene a Letojanni, ma vorrei riprendere questo discorso quando sarà presente anche il consigliere di minoranza Giuseppe Bartorilla” (assente alla seduta). Il sindaco ha poi ricordato come l’imposta di soggiorno viene sì pagata dal singolo turista ma al contrario molto spesso non viene versata dai gruppi che giungono con i viaggi organizzati dai tour operator, che chiedono la detrazione del costo della tassa dal pacchetto: dunque se fosse in vigore la somma sarebbe di fatto a carico degli albergatori che devono poi versarla al Comune. “Bisogna dare un po’ respiro ai cittadini, coordinandoci maggioranza e minoranza, recuperando le tasse arretrate del passato ma rivedendo le imposte esistenti – ha concluso Foti – soprattutto perché se dai bilanci si hanno avanzi di 2-3 milioni di euro non ha senso iscrivere nel fondo credito di dubbia esigibilità tutto il non riscosso”. Dunque finora solo valutazioni e ipotesi: un primo banco di prova sulla volontà di introdurre l'imposta di soggiorno si potrebbe avere al momento della discussione in Consiglio del regolamento proposto da Lo Monaco, che proprio nell'ultima seduta ha sollecitato il presidente Domenico Aliberti a portarlo in aula insieme agli altri presentati a giugno 2018. 


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