Sant’Alessio, ripicche in maggioranza: salta l'accordo sulla Commissione bilancio
di Andrea Rifatto | 19/01/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 19/01/2018 | POLITICA
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Trischitta e Lo Monaco "protagonisti" dell'ultimo Consiglio
La maggioranza vara la commissione bilancio ma sono le ripicche interne al gruppo fedele al sindaco Giovanni Foti che fanno emergere ancora una volta la poca coesione della compagine vincitrice delle elezioni dello scorso anno. A Sant’Alessio Siculo è arrivato il via libera in Consiglio comunale all’istituzione della commissione consiliare permanente bilancio, rendiconto e atti di programmazione correlati, tributi, patrimonio e piano di riequilibrio finanziario pluriennale, nata su proposta di una parte della maggioranza (e poi sposata dall’interno gruppo “Vince Sant’Alessio”) per cercare di coinvolgere tutto il Consiglio nell’affrontare le delicate questioni di natura economico-finanziaria della cittadina del Capo, di fatto in pre-dissesto e con un piano di riequilibrio ancora in fase di approvazione definitiva. In Aula erano presenti il presidente e cinque consiglieri di maggioranza (assente la vicepresidente Virginia Carnabuci) mentre i due consiglieri del gruppo di minoranza “Cambiavento” presenti, Concetto Fleres e Rosa Anna Fichera, hanno abbandonato la seduta poco prima della discussione, in quanto avevano chiesto di invertire nell’ordine del giorno il punto sulle commissioni anticipandolo prima del Regolamento comunale per la concessione della rateizzazione dei tributi, ritenendo fosse più utile che la commissione stessa provvedesse poi ad analizzare il Regolamento. Richiesta bocciata con una votazione finita in parità con quattro voti contrari della maggioranza (Domenico Aliberti, Giovanni Saccà, Alessio Fichera e Alessandra Marisca) e altrettanti favorevoli (Nino Lo Monaco e Rosario Trischitta e i due di opposizione). A quel punto “Vince Sant’Alessio” ha proseguito, votando all’unanimità li Regolamento per la rateizzazione dei tributi e l’istituzione della commissione bilancio. "La commissione è per noi è uno strumento di democrazia per condividere le decisioni più importanti” – ha evidenziato il presidente Aliberti, mentre il sindaco Foti l’ha definita “un atto di apertura verso l’opposizione”, sottolineando come “la precedente amministrazione ha approvato un piano di riequilibrio senza passare da nessuna commissione” ed esortando i consiglieri a lavorare celermente ad iniziare dal bilancio di previsione 2018, cosìcchè possa arrivare al più presto in Aula. Poi, vista l’assenza dei consiglieri di “Cambiavento”, Aliberti ha proposto di rinviare la nomina dei componenti ma la maggioranza si è nuovamente divisa: tre hanno votato per il rinvio (Aliberti, Fichera e Saccà), altrettanti (Lo Monaco, Trischitta e Marisca) hanno voluto proseguire i lavori consiliari, procedendo all’elezione a scrutinio segreto. Al momento dello spoglio non sono mancate le sorprese: due voti sono andati a Trischitta (che ha definito le commissioni inutili), due a Lo Monaco, uno a testa a Bartorilla (assente come il resto del gruppo e dunque votato da un consigliere di maggioranza) e Aliberti, con i primi tre risultati eletti e il presidente del Consiglio, che in base agli accordi in maggioranza doveva entrare a far parte della commissione con Lo Monaco, rimasto fuori tra lo stupore. Una ripicca non gradita da Aliberti e Foti, giocata da consiglieri come Trischitta, ancora con il dente avvelenato per non essere stato rieletto dal suo stesso gruppo all’Unione dei Comuni. E siamo solo all’inizio della legislatura.