Giovedì 21 Novembre 2024
Il sindaco Giovanni Foti replica al consigliere e rassicura sul finanziamento


Sant’Alessio, "Sul Cst lavori fatti e collaudati, Bartorilla doveva controllare" - VIDEO

di Andrea Rifatto | 17/09/2020 | POLITICA

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Il sindaco Giovanni Foti

“La mia Amministrazione ha assunto le decisioni ritenute più idonee alla luce della necessaria ponderazione degli interessi pubblici coinvolti, a nostro avviso i lavori sono stati fatti e collaudati e non credo ci sia il rischio di revoca del finanziamento”. È la replica del sindaco di Sant’Alessio, Giovanni Foti, alle dichiarazioni del consigliere di minoranza Giuseppe Bartorilla sulla vicenda del Cst Messenia, che l’esponente di opposizione ha definito “un imbroglio ultradecennale” contestando tutto l’iter dell’appalto e gli atti adottati dall’attuale amministrazione comunale, chiedendone l’annullamento, e denunciando come la revoca del finanziamento potrebbe incidere negativamente sui cittadini. Foti allontana questa ipotesi e ritiene invece che le procedure sin qui adottate siano state corrette, tanto che nel corso degli anni anche le indagini scattate sul Cst non hanno poi portato a nulla. “Nessuna azione di controllo o indirizzo è stata attuata dal Comune capofila negli anni in cui Bartorilla era assessore al Bilancio - replica Foti - noi abbiamo deciso per la proroga/rinnovo del contratto al Consorzio Nexus solo per quei servizi necessari al mantenimento del finanziamento, limitatamente al compimento dei cinque anni dal collaudo del 14 dicembre 2015. Stiamo interloquendo con la Regione perchè a nostro avviso non si possono chiedere i soldi indietro dopo cinque anni, i lavori sono stati fatti e collaudati”. Secondo il sindaco non vi è rischio di revoca del contributo e in ogni caso a pagarne le conseguenze sarebbero tutti i Comuni del Cst: “O si contesta che è stata tutta una truffa, e questo l’Assessorato non lo dice o si spiega come mai tutto è stato collaudato e pagato. Se Bartorilla non è soddisfatto della risposta - conclude Foti - può interagire con me e controllare meglio le carte, ma la sua diffida sette mesi  dopo l’adozione degli atti dimostra poca attenzione per la tutela degli interessi pubblici”.

L’INTERVISTA A GIOVANNI FOTI 

Più informazioni: cst messenia  


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