Sant’Alessio, via libera tra le polemiche al Rendiconto: 5 milioni di tasse non pagate
di Andrea Rifatto | 28/10/2022 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 28/10/2022 | POLITICA
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Botta e risposta in aula tra maggioranza e opposizione
Sei mesi oltre il termine, tanto che ad agosto la Regione ha nominato un commissario ad acta, a Sant’Alessio Siculo è stato approvato il bilancio consuntivo 2021. Il Consiglio comunale ha infatti dato il via libera il documento, che si attesta sui 3,8 milioni di entrate e uscite, con i sette voti favorevoli della maggioranza e i tre contrari dell’opposizione. E in aula non sono mancate le polemiche. “Il Rendiconto testimonia che l’ente è in discrete condizioni di salute - ha detto il sindaco Domenico Aliberti - l’esercizio si chiude con un avanzo di amministrazione positivo di 58mila euro, che verrà utilizzato per finanziare gli aumenti contrattuali dei dipendenti comunali. Permane il problema della riscossione dei tributi, in particolare il canone idrico fermo sotto al 50%”. Per il vicesindaco Giovanni Foti, primo cittadino nell’anno a cui fa riferimento il Consuntivo, “il 2021 può dare lezioni, con 1 milione 045mila 920 euro di fondo cassa al 31 dicembre, senza più anticipazioni e passività a fine anno come in passato. Un bilancio solido - ha rimarcato - anche se rimangono residui attivi per 5,5 milioni per mancata riscossione di Imu e Tasi, a causa delle manovre economiche approvate dell’Amministrazione 2012-2017, ma ci sono stati due anni di pandemia e non potevamo vessare i cittadini”. Di parere opposto la minoranza, intervenuta con i tre consiglieri Tina Cannavò (designata capogruppo), Giuseppe Riggio e Cristina Triolo, che ha parlato di mancata programmazione, settori lasciati allo sbando e obiettivi non raggiunti: “C’è stato un mancato introito per le casse comunali - hanno evidenziato - a causa delle rateizzazioni esitate a due anni di distanza dalla presentazione (dal 2019 al 2022) facendo così un favore ai furbi. Ci chiediamo allora se sia stato corretto premiare gli Uffici, visto che a novembre 2021 è stato aumentata l’indennità di posizione alla responsabile dell’Area Finanziaria, da 8mila 400 a 9mila 500 euro annui, motivando questo aumento con un incremento del carico di lavoro assegnato. A nostro avviso una forma di leggerezza non può ricevere una premialità, c’è stato un mancato introito per le casse comunali e questo è stato uno spreco di denaro. Questo Comune lavora per competenze e non per cassa e non riesce a riscuotere, con percentuali ferme al 39%, mentre per l’Imu si arriva al 66% - ha aggiunto l’opposizione - ed previsto un mutuo per un’anticipazione di liquidità da 413mila euro nel 2020 da pagare nei prossimi 29 anni a carico dei cittadini, con un debito pro capite salito a 232 euro”. Dal bilancio consuntivo 2021 emerge che il Comune non è in condizioni strutturalmente deficitarie per appena un parametro (ne sono stati sforati 3 su 8) e ha rispettato le previsioni del piano di riequilibrio del 2016, con il disavanzo di amministrazione di 1 milione 147mila 886 euro totalmente ripianato e i debiti fuori bilancio per 782mila 276 euro interamente riconosciuti, liquidati e pagati rispettando i piani di rientro stipulati con i debitori. I debiti potenziali di 1 milione 530mila ammontano attualmente a 1 milione 060mila euro e qualora diventassero effettivi dovrebbero essere coperti con l’accensione del mutuo, come previsto dal piano di riequilibrio. In ogni caso alla data attuale il Comune ha accantonato l’importo per complessivi 263mila 254 euro. Il revisore dei conti ha evidenziato come emerga una bassa percentuale di riscossione per le entrate al Titolo I e una percentuale molto bassa per le entrate al Titolo II: nel 2021 il Comune di Sant’Alessio aveva residui attivi per 1 milione 504mila 651 euro per la tassa rifiuti e ha riscosso 421mila 459 euro (28%), ma soprattutto 1 milione 599mila 944 euro dei canoni acquedotto dai quali ha recuperato 127mila 650 euro, appena il 7,98%. Per l’Imu, su 1 milione 552 mila 415 euro di accertato sono stati riscossi 185mila 944 euro e nel 2021 sono stati recuperati tutti i residui attivi. L’accantonamento del Fondo crediti dubbia esigibilità ammonta quindi a 5 milioni 043mila 972 euro. Calano le sanzioni per violazioni al Codice della strada, che passano dai 26mila 583 euro del 2019 ai 10mila 548 del 2021. Le spese correnti sono aumentate di 48mila 641 euro, quelle in conto capitale di 273mila 174 euro. Il revisore ha suggerito all’Amministrazione “di intraprendere una riduzione delle spese correnti al fine di raggiungere un risultato positivo delle gestione corrente, evitando di effettuare spese che trovino copertura nella gestione in conto capitale, e di intraprendere ogni azione necessaria per aumentare la percentuale di incasso delle entrate ai Titoli I e III e dei residui attivi , più in particolare quelli relativi ai titoli I e III, per avere un doppio beneficio: maggiore liquidità derivante dagli incassi ed una contestuale diminuzione delle risorse allocate nel Fcde”.