Savoca, atti negati alla minoranza, il sindaco sbotta: "Avviata una macchina del fango"
di Andrea Rifatto | 26/07/2021 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 26/07/2021 | POLITICA
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Sindaco e maggioranza
Erano giorni che il sindaco di Savoca, Massimo Stracuzzi, voleva togliersi dei sassolini dalle scarpe, o meglio dei macigni, dopo l’accusa della minoranza di non voler consegnare ripetutamente gli atti violando i diritti dei consiglieri a svolgere il mandato, messa nero su bianco anche in una segnalazione inviata l’1 luglio alla Regione, riguardante la mancata consegna dei documenti sulla gestione del patrimonio immobiliare. In quella nota si chiedeva anche un intervento sul Comune e di “valutare l’avvio di un’indagine ispettivo-conoscitiva mirante ad accertare l’eventuale tasso di condizionamento degli Uffici da parte degli organi politici" e di "adottare le necessarie misure correttive e ripristinare così il corretto dispiegarsi dell’azione amministrativa in adesione ai canoni costituzionali di trasparenza, imparzialità e buon andamento, consentendo una volta per tutte agli scriventi il proficuo esercizio del mandato democratico di proposta, verifica e controllo”. A far liberare il primo cittadino dal peso che lo opprimeva è stata una nota di risposta che l’Assessorato regionale delle Autonomie locali ha inviato in municipio in merito ad un’altra diffida inoltrata a Palermo dalla minoranza il 4 giugno, visto il ritardo oltre il 30esimo giorno nel consegnare alcuni atti di natura finanziaria. Il funzionario dell’Ufficio Ispettivo, preso atto che i documenti erano stati inviati all’opposizione il 34esimo giorno, nel primo giorno utile dopo la scadenza, ha chiuso il procedimento ricordando che vi sono comunque dei limiti per i consiglieri, i quali non possono “abusare del diritto di informazione riconosciutogli dall’ordinamento, piegandone le alte finalità a scopi meramente emulativi o aggravando eccessivamente, con richieste non contenute entro gli immanenti limiti della proporzionalità e delle ragionevolezza, la corretta funzionalità amministrativa dell’Ente”. Al Comune è stato inoltre rivolto un invito ad emanare un regolamento per disciplinare il diritto di accesso agli atti affinché venga esercitato con modalità prestabilite e tali da non paralizzare l’attività dell’Ente. Un documento che il sindaco e la maggioranza hanno innalzato come un trofeo, tirando in ballo il contenuto della diffida dell’1 luglio, che invece non sarebbe ancora stata nemmeno esaminata dalla Regione: “L’Ufficio Ispettivo, in maniera chiara, ha posto fine al ‘maldestro’ tentativo di porre in essere una vera e propria ‘macchina del fango’ nei confronti dell’Amministrazione e degli Uffici da parte dei consiglieri Meesa, Muscolino e Trimarchi - scrive il gruppo ‘Vivi Savoca’ - e dopo aver esaminato la documentazione trasmessa ha concluso il procedimento amministrativo con l’adozione di un provvedimento di archiviazione”. Per Stracuzzi e i suoi l’Amministrazione comunale, nonché gli Uffici, sono stati oggetto di attacchi gratuiti da parte dei tre consiglieri di minoranza, che di certo non ha giovato in alcun modo alla crescita della nostra comunità - evidenziano - e il nostro ruolo istituzionale impone di fare chiarezza e di cercare di arginare un modo di fare politica alquanto ‘arcaico’ e poco produttivo per Savoca. Non si può pensare di amministrare una comunità ‘intasando’ gli uffici comunali con continue richieste di ‘accesso agli atti e interrogazioni’, seppur da consiglieri di opposizione - scrivono - senza ben comprendere quale sia la funzione che la normativa vigente assegna a tali istituti giuridici. Duole evidenziare che il gruppo di opposizione non ha ben compreso le reali situazioni in cui opera il Comune di Savoca, l’esiguità dei dipendenti in esercizio a seguito dei numerosi pensionamenti, l’emergenza Covid-19 e la grande mole di lavoro dell’attività amministrativa quotidiana. Prendiamo le distanze da tutti i tentativi di attacchi sterili e senza alcun fondamento dei tre consiglieri di minoranza - conclude la maggioranza - e ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione di come il loro modo di pensare sia lontanissimo dal nostro modo di agire”.