Savoca, minoranza in rivolta: "Atti continuamente negati, violati i nostri diritti”
di Andrea Rifatto | 15/07/2021 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 15/07/2021 | POLITICA
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I consiglieri del gruppo di minoranza
È intenzionata ad andare fino in fondo la minoranza consiliare di Savoca sulla gestione del patrimonio immobiliare del Comune. Già da diverse settimane i consiglieri Giuseppe Muscolino, Adele Trimarchi e Giuseppe Meesa chiedono atti riguardanti gli otto locali concessi in locazione o comodato gratuito, ma lamentano la mancata consegna di tutti i documenti richiesti o la risposta solo parziale ai quesiti, posti “per svolgere un approfondito controllo sulle entrate e le uscite del Comune - spiegano - nonché sulle modalità di gestione del patrimonio”. Muscolino, Trimarchi e Meesa hanno quindi deciso di scrivere all’Assessorato regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica - e per conoscenza alla Prefettura e al Comune - lamentando la violazione dei diritti della minoranza da nove mesi a questa parte e sollecitando l’esercizio di poteri ispettivi e sostitutivo-sanzionatori da parte della Regione. “L’Amministrazione comunale ha omesso, per la quarta volta, di rispondere ai consiglieri di minoranza, impendendo ancora una volta l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo - evidenziano i membri dell’opposizione - e il Comune di Savoca non garantisce, allo stato, le condizioni per l’esercizio delle funzioni istituzionali assegnateci e vani si rivelano gli strumenti ‘interni’ di sollecitazione, posto che le violazioni si ripetono con cadenza regolare, pur dopo che l’Assessorato regionale è stato portato a conoscenza del gravissimo vulnus alle prerogative istituzionali dell’opposizione”. Alla Regione è stato chiesto quindi “valutare l’avvio di un’indagine ispettivo-conoscitiva mirante ad accertare l’eventuale tasso di condizionamento degli uffici da parte degli organi politici, di guisa da adottare le necessarie misure correttive e ripristinare così il corretto dispiegarsi dell’azione amministrativa in adesione ai canoni costituzionali di trasparenza, imparzialità e buon andamento, consentendo una volta per tutte agli scriventi il proficuo esercizio del mandato democratico di proposta, verifica e controllo”. “In quasi nove mesi di attività istituzionale ai consiglieri di minoranza è stato impedito con le più svariate modalità l’esercizio delle facoltà connesse al ruolo rivestito - scrivono i tre - come tardiva messa a disposizione dei documenti contabili, evasione parziale delle istanze d’accesso, reiterata violazione dei termini di conclusione del procedimento ostensivo, diniego all’accesso motivato con presunte quanto inconsistenti ragioni di tutela della riservatezza . Non è più tollerabile che anche in situazioni di urgenza per l’interesse pubblico, siamo costretti ogni volta ad attendere trenta giorni (nella migliore delle ipotesi) per visionare la documentazione ritenuta essenziale per l’esercizio dei compiti istituzionali connessi al mandato elettivo: anche in un comune di piccole dimensioni quale è Savoca - sottolineano - i diritti costituzionali e la dialettica democratica non possono subire alcuna deroga”. A distanza di 48 ore dalla nota, dal municipio sono arrivati altri documenti ma la minoranza ha ritenuto il riscontro ancora una volta non sufficiente, visto che sono stati forniti solo due contratti su otto: “Ciò costituisce esempio lampante di come l’Amministrazione continui a violare i diritti della minoranza, fornendo documentazione parziale oppure non richiesta, ed impedendo di avere un quadro chiaro ed esaustivo della gestione del patrimonio immobiliare comunale - concludono Muscolino, Trimarchi e Meesa - ma il dato più sconcertante è che l’Amministrazione, nonostante sia a conoscenza che l’Ufficio ispettivo della Regione sia stato informato delle ripetute violazioni dei diritti della minoranza, non demorde dall’impiegare le stesse modalità di mortificazione del nostro ruolo istituzionale”.