Giovedì 02 Maggio 2024
La minoranza contesta le procedure adottate e chiede chiarimenti all'Amministrazione


Savoca, si riaccende lo scontro sui suoli pubblici: chiesta la revoca del nuovo bando

di Andrea Rifatto | 20/05/2023 | POLITICA

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L'area del Centro Filarmonico

Si riaccende lo scontro politico a Savoca sull’assegnazione dei suoli pubblici. Dopo il dibattito delle scorse settimane in Consiglio comunale, quando la minoranza ha accusato l’Amministrazione comunale di aver modificato il regolamento approvato a dicembre prevedendo anche i chioschi inizialmente nn contemplati e inserendo alcune “forzature” che possono restringere la platea dei beneficiari, come la concessione di aree esterne solo a chi è titolare di un’unità locale nel centro storico contigua alla zona richiesta, adesso è arrivata la richiesta di ritiro in autotutela dell’avviso pubblico, emanato per assegnare in concessione per 9 anni la superficie intorno al Centro Filarmonico (200 metri quadrati di cui 30 destinati a chiosco per somministrazione di alimenti e bevande) e quella per gli artisti di strada (8 metri quadrati) davanti la porta della città. A presentarla sono stati i consiglieri di opposizione Giuseppe Muscolino, Adele Trimarchi e Giuseppe Meesa, insieme ad un’interrogazione inviata al sindaco Massimo Stracuzzi, all’assessore al Turismo Sergio Trimarchi e alla responsabile dell’Ufficio tecnico Angela Muscolino. Un atto che arriva dopo il botta e risposta in aula, dove l’Amministrazione aveva respinto le accuse della minoranza con l’assessore Trimarchi che aveva replicato che lo scopo del regolamento è quello evitare di assegnare le aree ad ambulanti e che nessuna area ha un nome e un cognome diversamente da quello che insinuava l’opposizione.

Il gruppo consiliare contesta innanzitutto il canone minimo a base di gara da 2.400 euro l’anno per l’area del Centro Filarmonico, ritenuto non adeguato poiché nello stesso punto sono stati concessi nell’ultimo anno 50 metri quadrati al costo di 1.250 euro (dunque per 25 euro/mq); poi vengono rilevati contrasti tra il regolamento che prevede unità contigua alla superficie da concedere e il bando che parla solo di sede operativa a Savoca (non come requisito ma come parametro di valutazione che assegna ulteriori punti in caso di più domande presentate, ndc); assenza di linee guida per realizzare il chiosco, che secondo i tre consiglieri alimenta precarietà e mediocrità e potrebbe alterare ulteriormente il paesaggio del centro storico; compromissione dell’area di pertinenza dell’alberghetto e del retro del Centro Filarmonico; dubbi sull’esistenza di requisiti igienico-sanitari per allestire catering nelle more della costruzione del chiosco, come previsto dal bando che assegna sei mesi per edificare la struttura; necessità di lavori importanti alla rete idrica e fognaria. “L’Amministrazione modifichi l’avviso per salvaguardare l’ente e non esporlo a controversie e possibili danni erariali - chiede la minoranza - come è stato calcolato il canone del suolo pubblico? Perché non sono stati inseriti nel bando gli immobili in disuso? Con quali requisiti igienico-sanitari il responsabile dell’Area Tecnica autorizza l'attività di catering nell’attesa della realizzazione del chiosco? Quali sono le caratteristiche del chiosco che sorgerà nel centro storico? Da quale regolamento si deducono?”.


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