Savoca, tempi più lunghi per ottenere gli atti e la minoranza insorge: "Vogliono zittirci"
di Andrea Rifatto | 20/09/2021 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 20/09/2021 | POLITICA
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I tre consiglieri di minoranza
Ha scatenato le ire della minoranza consiliare di Savoca il nuovo regolamento che disciplina il diritto di accesso dei consiglieri agli atti amministrativi, approvato dalla maggioranza nell’ultima seduta del Consiglio comunale. Le nuove disposizioni stabiliscono che “gli Uffici provvedono al riscontro della richiesta nel minor tempo possibile, compatibilmente con l’esigenza di assicurare il loro normale funzionamento e con la necessità di assicurare gli adempimenti ordinari e straordinari e comunque entro il termine di 30 giorni”, mentre nel caso di richiesta “di più documenti o atti non immediatamente disponibili, il termine può essere prorogato di ulteriori 30 giorni”. Regole che secondo i consiglieri Giuseppe Muscolino, Adele Trimarchi e Giuseppe Meesa costituiscono “un attentato alla democrazia, perchè il sindaco e la maggioranza riducono gli spazi della minoranza e di tutto il Consiglio, senza aver fatto le dovute consultazioni con i gruppi, volendoci mettere il bavaglio dopo che per un anno l’Amministrazione ha fatto di tutto per rendere difficile, quasi impossibile, l'attività istituzionale del gruppo ‘Savoca Insieme’. In Consiglio è stato bocciato l’emendamento dell’opposizione che proponeva di ridurre i termini per accedere agli atti a 5 giorni, con un massimo di altri 5. Dunque adesso tutti i consiglieri potrebbero attendere anche fino a 60 giorni per avere un documento. “Ci troviamo a scrivere una pagina triste della politica savocese, invece di lavorare per il paese e nell’interesse dei cittadini, con un paese in preda al degrado si pensa a come fare ostruzionismo al nostro gruppo - hanno dichiarato i tre consiglieri prima della seduta - ci angoscia avere la consapevolezza che Savoca sia in mano non solo a tanta immaturità, ma soprattutto a tanta presunzione e arroganza. In questo primo anno abbiamo trovato diverse irregolarità nella gestione della cosa pubblica, iniziate sicuramente prima ma che continuano con il benestare dell’attuale Amministrazione, che cerca di distrarci omettendo atti o fornendone altri non richiesti: cosa ha il sindaco da nascondere? Perché vuole mettere a tacere quasi il 50% dei cittadini che con il loro voto ci hanno chiamato a rappresentarli?. “Innanzitutto riteniamo ci sia stata una mancanza di rispetto istituzionale da parte della minoranza nel sollevare la polemica sulla stampa - ha detto il capogruppo di maggioranza Sergio Trimarchi - prima della discussione in Consiglio comunale durante la quale il regolamento doveva essere ancora discusso ed eventualmente approvato. Non abbiamo aggiunto nulla di nuovo rispetto ai 30 giorni già previsti dalla legge - ha proseguito Trimarchi - abbiamo pochi funzionari e in alcuni casi la complessità della richiesta è tale che possono essere necessari altri 30 giorni, tutto avviene in ragione delle esigenze dell’Ente e non significa che i documenti non possano essere consegnati anche prima di questi termini. Anche la Regione ci ha chiesto di disciplinare l’accesso agli atti - aggiunge - e il regolamento non lede i diritti nè della maggioranza nè della minoranza, che ha un atteggiamento ostruzionistico e crea un clima da guerra, senza che tra l'altro abbia manifestato alcun malcontento con me, quale rappresentante della maggioranza, per chiedere eventualmente un confronto, arrivando un aula e proponendo un emendamento ‘burla’”. Ma l’opposizione rincara: “A Savoca è finita la democrazia, si è dato vita ad un ‘ostruzionismo legalizzato’ e non ci sentiamo rappresentati da un'Amministrazione che non accetta il confronto e teme di essere controllata”.