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Sfiducia bocciata, Crocetta va avanti
di Andrea Rifatto | 31/10/2014 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 31/10/2014 | POLITICA
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Rosario Crocetta supera l'ostacolo sfiducia
Si partiva da 40 firme, si è arrivati a 37 voti a favore. Al termine di una lunga giornata conclusasi con la votazione in nottata non passa dunque la seconda sfiducia in due anni al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, presentata da Forza Italia e Movimento cinque stelle. I voti contrari sono stati 44, 9 gli assenti. Tutto è andato come previsto: i fatidici 46 voti necessari per far terminare anzitempo l’esperienza di Crocetta alla Regione non ci sono stati: la formazione del nuovo governo ha inciso notevolmente sul voto, placando diversi mal di pancia tra i deputati dell’Assemblea regionale siciliana. Un vero capolavoro politico che ha premiato il delicato lavoro di mediazioni e accordi fatto negli ultimi giorni Ad inizio seduta il presidente Crocetta era apparso sereno: "Cosa dovrei temere? Sono come quei proletari di Marx che non hanno nulla da perdere, se non le catene. Oggi avrei voluto già presentare la nuova giunta, ma prendo sempre sul serio il lavoro del Parlamento e per questo non lo farò: parlare di deleghe il giorno della sfiducia non mi sembra opportuno. Non sarà un tema spartitorio ma raggiungeremo la sintesi. Oggi un esito di sfiducia sarebbe un attacco all'autonomia costituzionale, con la certezza che non potremmo fare neanche un bilancio senza un governo. Chi gioca con questi argomenti gioca con la Sicilia – aveva tuonato. Il centrodestra vuole sfiduciarmi? Non farebbe che aumentare il numero dei disoccupati, visto che molti di loro non credo che sarebbero rieletti se si tornasse al voto. E nonostante siano rivali politici io non auguro loro di restare disoccupati". Nessuna preoccupazione neanche per le tensioni dentro Articolo 4: ”Per me va bene anche un 'Articolo due per due' – ha ironicamente commentato Crocetta. La Stancheris? Dice che mi ha portato lei da Bruxelles a Palermo... comunque, preferisco non fare con lei alcuna polemica". La replica di Rosario Crocetta è giunta immediata: “I grillini non si occupano della questione morale in Sicilia e puntano solo a delegittimare un presidente legittimamente eletto. Per un motivo preciso: perché forse le idee di questo governatore fanno concorrenza alle loro. Lo sfiducia day è diventato il boomerang day. "I Forestali li ho assunti io? O li ho trovati già qui? E i precari chi li ha creati? Crocetta è responsabile di tutto? Anche dei 18 mila dipendenti? Dei 12 mila delle partecipate? In risposta alle parole di Marco Falcone, Rosario Crocetta ha replicato: “Lei della Formazione non dice tutto, perché quel sistema è stato creato da Stancanelli, che è a lei molto amico. E invece, hanno crocifisso la povera Nelli".
Il presidente della Regione ha ribadito come sia allucinante presentare due mozioni di sfiducia in due anni. “Dopo le dichiarazioni inaccettabili di Grillo la destra siciliana si dimostra irresponsabile, un blocco di potere che fa del tanto peggio tanto meglio la propria regola” ha dichiarato dinanzi ai deputati dell’Ars”.
I capigruppo Marco Falcone (Forza Italia) e Valentina Zafarana (Movimento cinque stelle) hanno illustrato la mozione di sfiducia."Questo doveva essere il governo della rivoluzione e invece ha dimostrato una contiguità col passato e si è contraddistinto solo per annunci roboanti, eclatanti che si sono risolti in una mania di grandezza molto sterile – ha sostenuto Falcone. Lo “sfascio” della Formazione professionale, la scuola, il commissariamento delle Province, alcuni dei temi toccati nel suo intervento. "Siamo da tempo dentro un continuo rimpasto. E questo governo 'della rivoluzione' è riuscito a ricostruire i due terzi della burocrazia di quei governi che lo stesso Crocetta ha definito come la rovina della Sicilia".
Per il deputato Zafarana Crocetta ha governato come se fosse sempre in campagna elettorale. Nel suo intervento ha parlato di Muos Muos, della difficile situazione finanziaria dei Comuni e delle finanziarie, definite ridicole, bocciate per la maggior parte dal Commissario dello Stato. “Una finanziaria al mese, 33 assessori in 24 mesi: dopo due anni ho le prove che gli incompetenti siete voi” ha esclamato il capogruppo M5s.
Toni aspri, dunque, che hanno caratterizzato buona parte della seduta a Palazzo dei Normanni. Ma superato l’ostacolo sfiducia, il presidente non ha adesso alcun alibi: dovrà dimostrare che il nuovo governo sarà realmente in grado di saper lavorare per il bene della Sicilia, senza nascondersi dietro annunci o accuse verso la politica del passato, perché il Crocetta ter può solo guardare al futuro.