Taormina. Aiuti alle fasce più deboli, il M5s propone il baratto amministrativo
03/05/2016 | POLITICA
03/05/2016 | POLITICA
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La richiesta è stata inviata in municipio
Gli attivisti del Movimento Cinque stelle di Taormina hanno presentato al Comune una proposta di introduzione del regolamento comunale sul baratto amministrativo, indirizzata al sindaco Eligio Giardina, agli assessori, al presidente dl Consiglio comunale Antonio D'Aveni e a tutti i membri dell'assemblea cittadina. “Lo scopo di tale iniziativa è quella di dare la possibilità ai nostri concittadini in difficoltà di poter regolarizzare la propria posizione debitoria nei confronti della Pubblica Amministrazione – spiegano in una nota i membri del meetup taorminese –: viceversa l'Amministrazione comunale potrebbe avvalersi e disporre di una forza lavoro attualmente inesistente. Nella richiesta di fa riferimento dalla Legge 164/2014, che prevede la possibilità di esenzioni o riduzioni sui tributi comunali nei confronti dei cittadini che offrono in cambio dei servizi per la collettività. Il M5s ricorda come da anni si occupi di temi come l'arredo urbano, la pulizia dei sentieri e altre opere di manutenzione del territorio, che renderebbero la città un gioiello, una vera Perla dello Jonio. “Lo scorso anno avevamo chiesto l'istituzione di un assegno civico dando la possibilità ai nostri concittadini che versano in stato di povertà di percepire un contributo in cambio di piccoli lavori di manutenzione sulle strade e sulle strutture comunali – ricordano gli attivisti – e tra le tante che necessitano di cura la nostra amata Villa Comunale passando per i sentieri che portano a mare, la ringhiera antistante il mare a Mazzeo ecc… , ma fino ad oggi questa Amministrazione non ha affrontato problematiche sociali di questo genere. Taormina vive di turismo ed è giusto che tutte le forze politiche si confrontino su come poter potenziare questo settore – concludono nella nota – ma nel contempo non devono dimenticare l'altra faccia di Taormina, quella che per vari motivi versa in stato di precarietà e sofferenza sociale”.