Taormina, balzo della riscossione e tesoretto in cassa: De Luca incassa l'ok al bilancio
di Andrea Rifatto | oggi | POLITICA
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La riscossione delle entrate dal 2018 al 2024
«L’azione avviata un anno fa ha prodotto risultati tangibili, abbiamo 40 milioni di euro in cassa anche grazie al “Salva Taormina” e ne siamo orgogliosi, oggi siamo un ente solido che può lanciare le scommesse all’altezza di questa città». Il sindaco Cateno De Luca ha tirato le somme del primo anno e mezzo di mandato e delineato le sfide future per il governo della Perla in una seduta fiume di Consiglio comunale, nel corso della quale sono stati approvati il Documento unico di programmazione e il bilancio di previsione 2025-2027, entrambi con nove voti favorevoli della maggioranza (assente Antonella Gullotta) e scelte differenti dei gruppi di minoranza, con Luca Manuli e Nunzio Corvaia contrari (assente Maria Rita Sabato) e Lucia Gaberscek e Andrea Carpita astenuti (assente Marcello Passalacqua e anche Carpita in occasione del Previsionale). «Abbiamo interrotto l’incapacità di riscuotere i tributi, una patologia degli ultimi 15 anni - ha detto De Luca - incassando 16 milioni di euro in più in due anni, dati che mostrano il segno tangibile di come stiamo agendo». Il sindaco ha illustrato tabelle e grafici con i numeri della riscossione di imposte, tasse e canoni dal 2018 al 2024, evidenziando un aumento pari a 5.572.150 euro nel 2023 rispetto al 2022, pari al 37,46%, per un totale incassato di 20.446.357 euro, mentre nel 2024 l’incremento delle entrate è stato di 11.179.412 euro (+75,16%) con un incasso al 15 novembre di 22.116.844 euro e una previsione a fine anno di 26.053.619 euro. «Ci troviamo davanti ad una rivoluzione e ancora manca l’ultima rata Imu e i trasferimenti del 2024 - ha proseguito in aula De Luca - non è enfasi ma la dimostrazione che la fiducia datami dall’aula è stata ripagata, adesso abbiamo la solidità e dobbiamo approntare gli strumenti per una visione strategica complessiva, arrivando alla redazione del Piano strategico comunale da 400-500 milioni di euro e del Piano strategico di area vasta. Un lavoro che non si può esaurire in cinque anni e per questo desidero coinvolgere il Consiglio comunale, perchè la visione temporale non riguarderà solo questa Amministrazione e dunque chiedo a tutti di non avere preconcetti». Tanti gli annunci del primo cittadino, dalla volontà di realizzare opere pubbliche con il sistema del progetto “chiavi in mano” alla costituzione di nuove società partecipate e fondazioni, fino alla valorizzazione del patrimonio immobiliare. Per il capogruppo di maggioranza Claudio Giardina «i numeri sono inequivocabili e gli obiettivi raggiunti chiari e imparagonabili a quelli del passato - ha ribadito in Consiglio - con percentuali bulgare di incremento delle entrate. Il bilancio in passato non metteva nelle condizioni di amministrare, ora siamo in una condizione ottimale e guardiamo al futuro». Manuli ha giudicato giusta la lotta all’evasione tributaria, evidenziando però disservizi a danno degli utenti ed esprimendo voto contrario sul Dup e bilancio «perchè non vediamo quale direzione voglia imboccare l’Amministrazione rispetto alle priorità della città»; Carpita, invece, ha condiviso le parole del sindaco su molte tematiche e non ha ritenuto vi fossero i presupposti per un voto contrario.