Taormina, c'è una politica che dice no a urla e insulti e alla repressione del dissenso
di Andrea Rifatto | 19/04/2024 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 19/04/2024 | POLITICA
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Per i Dem è necessario voltare subito pagina
C’è una Taormina che vuole una politica diversa, fatta di dialogo e confronto, non imposizioni e urla. La visione proposta dal gruppo Progetto Ricostruzione Taormina, di cui fa parte anche il consigliere di maggioranza Luca Manuli, è stata apprezzata da diversi ambienti cittadini, anche e soprattutto dopo la reazione veemente del sindaco Cateno De Luca che invece non è piaciuta a tutti i taorminesi. Tra le forze politiche si è espresso il Circolo del Partito democratico: “La pubblica sfida in risposta al comunicato di Prt è un’altra occasione persa per aprire finalmente il dibattito - evidenzia il segretario Filippo Patanè - come chiediamo da tempo su prospettive di amministrazione più ampie che non si limitino a provvedimenti spot o infiniti loop autocelebrativi. Questioni sollevate che magari non ci trovano del tutto d’accordo nel merito, ma che hanno lanciato interessanti spunti di riflessione su temi già oggetto da tempo di civico dibattito. Modalità usate che per quanto non abbiano lasciato intendere in alcun modo una presa di distanza dall’attuale maggioranza, chiedendo un cambio di passo nei contenuti di un’amministrazione senza una filosofia di fondo, hanno invece generato reazioni da repressione del dissenso. Un avvertimento, qualora qualcuno volesse reclamare uno spazio di pensiero o di parola. A questo punto - sottolinea il Pd taorminese - deve essere chiaro a tutti che urge sin da subito voltare pagina, costruendo un laboratorio di idee e buona politica che raccolga i migliori ed i più volenterosi per dare a Taormina una vera prospettiva di amministrazione. Un contenitore in grado di discutere ed elaborare proprio quei temi: interventi di sostegno alla comunità, valorizzazione del patrimonio comunale, uso corretto e funzionale del potere impositivo, prospettive di sviluppo territoriale e turistico sostenibile. Un incubatore di buona politica con una vocazione a costruire ed unire - conclude il Circolo - oltre gli attuali schieramenti, di cui ci facciamo sin d’ora promotori”. L’attacco del sindaco è stato commentato anche da Progetto Ricostruzione Taormina: “I membri del gruppo sono persone nate e cresciute a Taormina, che in alcuni casi vivono adesso altrove ma conoscono bene e seguono attentamente la realtà taorminese, e soprattutto ne hanno a cuore le sorti - ha scritto Carlotta Papale, una delle componenti - proprio perché, in tanti anni, hanno visto e subito tutti gli errori e passi falsi commessi dalle varie amministrazioni che si sono succedute. Ci si aspettava che un documento che solleva perplessità su punti precisi e invita a discuterne con calma e razionalità per trovare insieme soluzioni più adatte alle dinamiche della città fosse accolto come spunto di riflessione, come pretesto per fermarsi un attimo, aprire un dialogo costruttivo ed eventualmente aggiustare il tiro per proseguire al meglio, come si fa in democrazia. Questa reazione – perché ‘risposta’ non si può definire visti i toni e termini irruenti, volgari e spropositati, e l'attacco personale aggressivo e immotivato ad un consigliere che si fa portavoce di un interesse genuino per il benessere di questo paese – onestamente è assolutamente ingiustificata e decisamente fuori luogo. Si è sempre ovviamente liberi di esprimere dissenso sui contenuti, ma minacciare di ‘fanculizzare pubblicamente’ un membro del Consiglio solo perché ha sollevato educatamente legittime questioni richiedendo un dibattito civile e un ascolto reciproco a nome di un intero gruppo è allucinante, per non parlare di quel ‘andiamo in piazza’ che sembra l'equivalente di ‘ci vediamo fuori’ durante una rissa da bar. Sinceramente, cittadini che votano, pagano le tasse, si interessano di come va il proprio paese, e rispettano le regole come tutti gli altri, pretendono e meritano dal proprio sindaco, rispetto ed educazione anche quando non è d'accordo con le loro opinioni. Questa dovrebbe essere democrazia. E dovrebbe essere anche il minimo, proprio”.