Taormina, De Luca dice no a stipendi più alti per gli assessori e li esenta dalla "tassa"
di Andrea Rifatto | 29/10/2023 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 29/10/2023 | POLITICA
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Il sindaco e gli assessori non costeranno di più al Palazzo
La definisce “una questione di etica e di estetica”, con l’obiettivo di mostrare la volontà di instaurare un regime di austerity all’interno del Palazzo. Il sindaco Cateno De Luca stabilisce di non introdurre a Taormina l’aumento delle indennità di carica degli amministratori, previsto dalla Legge regionale 13/2022 che ha reso applicabili anche in Sicilia gli adeguamenti degli stipendi di sindaci, assessori e presidenti del Consiglio fissati dalla normativa nazionale. Una facoltà concessa ai Comuni che diversi enti nel comprensorio hanno già sfruttato nei mesi scorsi, approvando delibere e determine per modificare gli importi. “Mi è giunta sul tavolo la proposta di adeguamento ma ho detto no - dice De Luca - io non percepisco nulla perchè sono deputato regionale e con una sola indennità svolgo due ruoli, non sono d’accordo ad adeguarle ma non perchè non tocca la mia tasca, ma perchè il Comune è in dissesto e ho dovuto aumentare tutto per evitare il secondo, non me la sento davanti ai miei concittadini, pur se le legittimo, di portare gli importi al massimo”. Attualmente l’indennità del sindaco a Taormina è pari a 3mila 098 euro e passerebbe da gennaio 2024 a 4mila 140 euro, quella del vicesindaco varierebbe da 1.704 a 2mila 277 euro, gli assessori guadagnerebbero 1.863 anzichè gli attuali 1.394 euro, mentre il presidente del Consiglio salirebbe da 1.380 euro a 1.863 eur, visto che è equiparata a quella dell’assessore. Aumenti che su richiesta dei Comuni possono essere coperti dalla Regione, che ha stanziato 6 milioni di euro all'anno per il triennio 2023/2025. “I ragazzi non hanno battuto ciglio - ha detto il sindaco riferendosi ai membri della sua giunta - sono ogni giorno a fare gli assessori a tempo pieno e chi lavora per la propria comunità è giusto che venga pagato perchè rischia, come fatto a Messina, ma Taormina ha una situazione particolare, aumentare le indennità in un comune in dissesto è poco opportuno, quando usciremo da questa situazione le adegueremo”. Il sindaco ha sostenuto che bisognerà rinunciare espressamente all’aumento dell’indennità e di volerlo proporre anche ai consiglieri comunali: “Credo che in maggioranza siano d’accordo, se la minoranza vorrà aderire…”. In realtà l’adeguamento non è automatico e scatta solo se stabilito con un provvedimento, mentre per i consiglieri si applica un’altra norma, la Legge regionale 7/2023 (art. 38), come avvenuto di recente a Messina, riguardante l’adeguamento dei gettoni di presenza, a Taormina fissati in 21,97 euro a seduta ma aumentabili fino ad un massimo di 1.035 euro mensili. Cateno De Luca ha concesso però ai suoi assessori una particolare “esenzione”: in cambio del mancato incremento degli stipendi, li ha esonerati dal versare a Sud chiama Nord la quota del 15% dell’indennità: secondo lo statuto del partito per il socio ambasciatore, ossia colui che riveste cariche pubbliche istituzionali, è previsto un contributo per le attività da versare periodicamente nella misura del 10% dell’indennità lorda per il ruolo istituzionale ricoperto nelle autonomie locali e un altro 5% come contributo straordinario per contribuire alle spese delle campagne elettorali sovracomunali.