Lunedì 07 Ottobre 2024
Il sindaco ha relazionato in Consiglio comunale sui 12 mesi, tra promossi e bocciati


Taormina, De Luca racconta il primo anno: "Palazzo allo sbando". E silura due dirigenti

di Andrea Rifatto | 06/07/2024 | POLITICA

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De Luca è intervenuto più volte per circa tre ore

“Non agire da ignoranti, né da presuntuosi. Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente, obiettivamente, e senza mai credere di essere infallibili”. Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ha scelto una frase di don Luigi Sturzo, a cui da sempre dice di ispirarsi, per aprire il suo lungo intervento in Consiglio comunale per esporre la relazione sul primo anno di mandato. Una discussione iniziata a metà mattinata e andata avanti fino a sera, con interventi del primo cittadino, degli assessori, dei presidenti delle partecipate e dei consiglieri per illustrare le oltre 300 pagine nelle quali l’Amministrazione ha riepilogato 12 mesi di governo. “Piaccia o non piaccia, il mio programma è stato apprezzato e votato dal 63,5% dei taorminesi - ha esordito De Luca - e stiamo amministrando con una visione strategica di Taormina e del comprensorio, non improvvisiamo, abbiamo trovato un palazzo allo sbando, ne conoscevo il livello per averlo appreso in altre occasioni, ma entrarci dentro e viverlo è un’altra cosa. Un livello non consono per il ruolo che ha questa città, il lavoro è lungo e risentiamo degli effetti del dissesto finanziario”. Tanti i temi toccati dal sindaco, che ha ribadito come il default del 2021 non fosse necessario: “Lo dimostrerò carte alla mano, Taormina in realtà era già in dissesto funzionale da quasi 30 anni - la sua tesi - piuttosto avrebbe dovuto avere una classe politica in grado di farla uscire dal degrado urbano, adesso usciamo dal dissesto grazie alla manovra Salva Taormina”. L’evasione dei tributi è stato uno dei temi cardini della discussione, affrontato anche dall’assessore al ramo Giuseppe Sterrantino: “La guerra agli evasori va avanti - ha ribadito il sindaco - mancano in bilancio 10-15 milioni di euro l’anno, c’è un’evasione pari al 75% causata dai mancati pagamenti del 10-15% di grandi contribuenti, perchè l’85% dei taorminesi versa regolarmente”. 

E sul Palazzo comunale sono piovute diverse bordate, con promossi e bocciati: “C’è del marcio all’interno che ancora non lo abbiamo debellato - ha tuonato De Luca - abbiamo trovato comportamenti di funzionari che giocavano con i tributi, abbiamo fatto spostamenti e le denunce. Quando entro nei municipi sono un elefante nella cristalleria ma non agisco con pregiudizi e non taglio teste, osservo soprattutto quando non sono presente e aspetto che le persone escano al naturale, allo stato brado”. Se sul segretario Giuseppe Bartorilla la valutazione è positiva (gli ho solo chiesto di lasciare il Comune di Bronte perchè saremo ancora più impegnati), così come sul vertice dell’Area finanziaria Angela La Torre (“ha la mia massima stima nonostante pressioni e minacce ricevute perchè ricopre un ruolo delicatissimo”), lo stesso non vale per altri due dirigenti come l’ingegnere Massimo Puglisi dell’Ufficio tecnico e il comandante della Polizia locale Daniele Lo Presti, di fatto silurati: “Ho detto a Puglisi di andarsene - le parole di De Luca in aula - e spero che trovi un altro Comune. In alcuni casi dimentica le cose, su altri procedimenti invece accelera. Mi chiedo perchè le denunce fatte da una parte corrono e quelle dei cittadini restano nei cassetti. Lo Presti è inadeguato al suo ruolo - ha aggiunto - andarsene in congedo parentale a luglio e agosto lasciando allo sbando la comunità è la conclusione del suo rapporto di correttezza con la comunità stessa, non gode più della mia fiducia e sarà messo nero su bianco”.


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