Sabato 27 Aprile 2024
Il Pd attacca con un'interrogazione per l'assenza dei requisiti di legge della kermesse


Taormina Film Fest: "Finanziamento illegittimo per il 2023, la Regione revochi i fondi"

di Andrea Rifatto | 21/09/2023 | POLITICA

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L'edizione di quest'anno è stata la numero 69

Il Festival del Cinema 2023 di Taormina ha ricevuto contributi “illegittimi” dalla Regione? È la domanda che si pongono i deputati regionali del Partito democratico, con un’interrogazione al presidente Renato Schifani e all’assessora allo Spettacolo Elvira Amata di cui è primo firmatario Antonello Cracolici. Le attenzioni del gruppo Dem a Sala d’Ercole si concentrano sul contributo di 188mila 180 euro assegnato per il Film Fest di giugno-luglio, secondo quanto previsto dalla Legge regionale 9/2021 che ha rifinanziato per quest’anno 376mila 360 euro da destinare in pari quota per il potenziamento e la valorizzazione del “Taormina Film Fest” e del “Taobuk Festival”. Secondo Cracolici e gli altri 10 parlamentari Pd, però, quest’anno le somme non potevano essere concesse per la kermesse cinematografica. Nell’interrogazione ricordano che il quadro normativo e regolamentare nazionale del settore cinematografico definiscono inequivocabilmente il “festival” come “manifestazione culturale nel campo cinematografico o audiovisivo rivolta al pubblico, con ingresso a titolo oneroso o gratuito, e caratterizzata da finalità di ricerca, originalità, promozione delle opere cinematografiche e audiovisive e dei talenti, nazionali ed internazionali, realizzata con cadenza periodica, limitata nel tempo, e che preveda lo svolgimento di un concorso, la conseguente attribuzione di almeno un premio da parte di apposite giurie e la realizzazione di almeno un catalogo in formato cartaceo o digitale, contenente illustrazione e descrizione delle opere e dei talenti oggetto della manifestazione”. 

E proprio qui vi sarebbe l’anomalia, perchè al Taormina Film Fest 2023, “contrariamente alle precedenti 68 edizioni, non è stata nominata una giuria e non è stato svolto un concorso finalizzato all'attribuzione di almeno un premio e, di conseguenza, la manifestazione non risponde ai requisiti giuridici dei festival cinematografici secondo le fonti normative”. Ma non è tutto. “La stessa edizione 2023 del Festival - prosegue l’interrogazione - non può neanche essere in subordine ricondotta nell'alveo, pur meno prestigioso, delle rassegne cinematografiche definite dal quadro normativo come ‘manifestazione rivolta al pubblico, con ingresso a titolo oneroso o gratuito, nel campo cinematografico e audiovisivo, anche a carattere non periodico, caratterizzata da proiezione di opere audiovisive anche non inedite, selezionate sulla base di una tematica o di una finalità specifica’, atteso che nessuna esplicita tematica o finalità ha ispirato la selezione delle opere proiettate durante la kermesse”. I deputati Pd chiedono a Schifani e Amata se non ritengano di dover revocare il provvedimento di concessione del contributo e revocare la convenzione tra il Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo e la Fondazione Taormina Arte Sicilia “per evidente inadempienza contrattuale di quest’ultima”, chiedendo al governo se voglia “accertare il pregiudizio economico e le correlate responsabilità anche in termini di svalutazione del valore economico del marchio ‘Taormina Film Fest’ di proprietà della Fondazione Taormina Arte Sicilia, che in occasione della sua 69esima ed ultima edizione ha registrato la perdita della storicità del festival cinematografico tra i più antichi d'Italia e d’Europa”.


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