Taormina, il Pd dopo le Europee: "Amministrazione in minoranza, luna di miele finita"
di Redazione | 13/06/2024 | POLITICA
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Il segretario del Circolo Filippo Patanè
"La luna di miele con la città è finita e bisogna chiaramente prendere atto che l’Amministrazione in carica è minoranza”. È la conclusione tratta dal Partito democratico di Taormina analizzando il risultato alle elezioni europee conseguito dal sindaco Cateno De Luca e della sua lista Libertà. In città ha votato solo il 38,49% degli aventi diritto, a differenza del 65,72% delle Amministrative di un anno fa, e la compagine del sindaco si è piazzata prima con 1.267 voti (37,43%), di cui 1.115 preferenze per De Luca, che nel 2023 da candidato sindaco ne aveva raccolte 4.019 ma con un’affluenza del 63,49%. “Se si fosse votato per le Comunali, con la stessa affluenza del 2023 avremmo sancito che in un solo anno di fatto avrebbe perso oltre 1.700 voti - sostiene il Circolo Pd guidato da Filippo Patanè - il papa straniero i miracoli non li fa, ammesso e non concesso che non vengano ritenuti tali la moltiplicazione dei lidi balneari, delle società pubbliche (vedi fondazioni, patrimonio, social city ecc…), degli affidamenti alla municipalizzata e la moltiplicazione delle assunzioni interinali. Sì, perché bisognerebbe dimostrare che il piano di raccolta rifiuti di Asm non sarà più costoso di quello scritto ai tempi dall’assessore reintegrato o i bus circolari alla fine non ‘circolino’ vuoti, aumentando di fatto solo spese ed assunzioni”. Il dato evidenziato è che la coalizione allargata del Centrosinistra (Pd, M5S, Avs, Azione e Sue) ha ottenuto a Taormina il 30% dei consensi “e si candida a pieno titolo per esprimere la sua proposta di governo per la città - afferma il Partito democratico - una proposta che andrà di pari passo con la voglia di rinnovamento, nelle persone, nei temi e nei metodi, che è emersa dalle Amministrative del 2023 e dalle Europee”. "Proposta aperta a tutti i migliori che vorranno spendersi, oltre il perimetro politico del Centrosinistra, anche nel massimo rispetto dell’attuale composizione della minoranza consiliare, che però è chiamata a prendere posizione e rispondere alla relazione annuale, non per difendere il passato - evidenzia il segretario Patanè - ma per amore di verità e chiudere una volta per tutte con la novella del cavaliere straniero che viene in soccorso della bella Taormina, abusata dalla vecchia politica, ma non per salvarla, piuttosto per sottometterla, perché nella fretta di far entrare i nuovi padroni dalla porta principale pare essere diventati stranieri in casa propria”. Il Pd taorminese ha evidenziato come il ridimensionamento di De Luca si estenda a Messina, alla provincia e alla regione, “dove il risultato del 7,5% è ben lontano da ogni possibilità di condurre una coalizione alternativa al centrodestra al governo, per non parlare della deludente percentuale nazionale, che invece di essere una rampa di lancio ha segnato solo l’1,2%, con una flessione netta soprattutto dove si voleva l’exploit”.