Tassa di soggiorno a Sant'Alessio: la proposta divide paese e Amministrazione
di Andrea Rifatto | 01/04/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 01/04/2018 | POLITICA
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I consiglieri Lo Monaco e Bartorilla
Istituire l’imposta di soggiorno a Sant’Alessio Siculo, come alcuni comuni turistici del comprensorio taorminese dove è realtà da anni. A lanciare la proposta è il gruppo “ViviAmo S. Alessio”, costola della maggioranza al governo del paese rappresentata dal vicesindaco Franco Santoro e dai consiglieri Nino Lo Monaco e Alessandra Marisca, che da alcune settimane sta affrontando l’argomento aprendo anche un confronto con la cittadinanza. La questione è sbarcata in Consiglio comunale, dove durante l’ultima seduta, in occasione della discussione sullo stato delle casse comunali e sulle entrate derivanti dalle imposte, il consigliere di minoranza del gruppo “Cambiavento”, l’ex assessore al Bilancio Giuseppe Bartorilla, ha suggerito all’Amministrazione di valutare l’istituzione della tassa di soggiorno. L’occasione è stata colta al balzo dal collega di maggioranza Lo Monaco, che ha esposto quella è la proposta del suo gruppo. “Bisogna innanzitutto dire che l’imposta turistica sarebbe un vantaggio per i cittadini e non certamente un balzello, perché grazie a quelle entrate si potrebbero migliorare i servizi – ha evidenziato Lo Monaco. Questa tassa esiste in località italiane che non hanno nulla da invidiare al nostro paese, magari potremmo iniziare con una tassa minima, per esempio 0,50 centesimi: a conti fatti, su 55.000 presenze ufficiali dello scorso anno, si incasserebbero 27mila 500 euro, somme da utilizzare per abbellire il paese, migliorare arredo urbano, rifare la segnaletica stradale ma anche per spettacoli ed eventi di cui ne usufruirebbero gli stessi turisti. Ed inoltre si combatterebbero gli affittuari abusivi”. L’introduzione della tassa, possibile in quanto Sant’Alessio dal 2011 è riconosciuto dalla Regione comune a vocazione turistica, è una scelta che va discussa in primo luogo con i gestori di strutture ricettive, che sarebbero i “riscossori” delle somme da girare poi al Comune. Ma se Lo Monaco ha trovato “sponda” nell’opposizione, è nella sua stessa maggioranza che troverà difficoltà a far approvare la sua iniziativa. “Come Amministrazione non siamo d’accordo”, taglia corto l’assessore al Turismo Pina Basile. E anche tra i consiglieri di “Vince S. Alessio” vi è diffidenza, anche perché alcuni sono stati contrati a introdurre l’imposta già sul finire della scorsa legislatura, quando se ne parlò in occasione dell’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario. In paese c’è chi evidenzia come prima della tassa sia necessario incrementare l'offerta dei servizi per i turisti e chi suggerisce di partire, ad esempio, con l’istituzione della sosta a pagamento sul lungomare durante l’estate. Ma anche chi ritiene sia giusto ma con la certezza che gli incassi vengano utilizzati esclusivamente per abbellire il paese. In ogni caso l'invito è quello di valutare comunque attentamente le scelte, per evitare, paradossalmente, che si abbia come effetto quello di far diminuire le presenze.