Unione dei Comuni Naxos-Taormina, Rosario D’Amore nuovo presidente
di Redazione | 05/08/2016 | POLITICA
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Costa, Lo Turco, Russo, D'Amore, Amoroso e Currenti
Cambio al vertice per l’Unione del Comprensorio di Naxos e Taormina. Nuovo presidente è stato infatti eletto il sindaco di Mongiuffi Melia, Rosario D’Amore, che prende il posto di Alfio Currenti, primo cittadino di Gallodoro, che ricopriva la carica dal luglio 2013. D’Amore è stato eletto dai sindaci dell’Unione dei Comuni, di cui fanno parte Gallodoro, Mongiuffi Melia, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, centri, questi ultimi due, che sono entrati nell’organismo sovracomunale nei mesi scorsi, unendosi così ai tre comuni che hanno costituito l’Unione nel 2009. Dopo la nomina, il neo presidente D’Amore ha nominato come suo vice il sindaco di Castelmola, Orlando Russo, mentre si è riservato di assegnare le deleghe agli assessori, i primi cittadini Nello Lo Turco (Giardini Naxos), Alessandro Costa (Letojanni) e Alfio Currenti (Gallodoro), che entrano nel Consiglio direttivo. Ieri si sono inoltre insediati i nuovi consiglieri dell’Assemblea dell’Unione del Comprensorio di Naxos e Taormina, presieduta da Mario Amoroso, rappresentanti dei comuni di Letojanni e Castelmola. Per la cittadina letojannese si tratta di Giuseppe Curcuruto, Giovanni Interdonato ed Emanuele Savoca, mentre dal centro molese arrivano Rosario Sterrantino, Giuseppa Raneri e Antonino Raneri. "Nel discorso al Consiglio ho detto che questo è un giorno importante per questa Unione perché con l'ingresso dei due nuovi comuni, che insieme a Giardini Naxos costituiscono realtà molto importanti a livello turistico, siamo finalmente riusciti ad aggregare l'intero comprensorio – spiega il presidente Rosario D’Amore – e speriamo di riuscire a lavorare in sinergia per poter dare ulteriore slancio alla nostra zona. Dando il benvenuto ai nuovi consiglieri, li ho invitati ad essere partecipativi e propositivi”. Dall’Unione dei Comuni di Naxos e Taormina rimane invece ancora fuori Taormina, che sin dalla costituzione dell’ente ha scelto di non farvi parte.