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Unione Valli Joniche, bilancio 2014 positivo ma pesano ancora i debiti
di Andrea Rifatto | 21/07/2015 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 21/07/2015 | POLITICA
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La seduta del Consiglio dell'Unione
Il Consiglio dell’Unione delle Valli Joniche dei Peloritani ha approvato nei giorni scorsi il Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2014, predisposto a maggio dalla Giunta presieduta da Domenico Prestipino. Alla votazione, avvenuta in seconda convocazione, erano presenti 10 consiglieri su 24: 8 i voti favorevoli, espressi dal presidente dell’assemblea Fabio Orlando e dai consiglieri Pietro Bartolone (Forza d’Agrò), Angelica Ciatto (Mandanici), Ettore Fleres, Antonella Totaro (Roccalumera), Rosario Trischitta (Sant’Alessio Siculo), Maria La Torre (Pagliara), Emanuela Triolo (Casalvecchio Siculo). Hanno optato per l’astensione, invece, i neo insediati Katia Palella e Francesco Nicita, rappresentanti del Comune di Savoca. Lo strumento contabile è stato illustrato dalla responsabile dell’Area finanziaria dell’Ente, Rosa Puliatti, e dal segretario dell’Unione, Giuseppe Bartorilla. Quest’ultimo ha evidenziato come si sia registrato un cospicuo incremento del fondo cassa, determinato dalla differenza tra riscossioni e pagamenti, passato da 8mila 900 euro di inizio 2014 ai 221mila 423 del 31 dicembre scorso. In chiusura di anno l’Ente ha potuto inoltre contare su un avanzo di amministrazione pari a 198mila 900 euro, somme al momento non vincolate. Un bilancio sostanziale positivo, che non evidenzia problemi finanziari – ha spiegato Bartorilla – dove rimangono ancora residui da riscuotere per circa 170mila euro concernenti l’ultima parte di contributi regionali. L’Unione ha operato sufficientemente per quel poco che si poteva”. Sui conti dell’Ente pesano ancora, però, i debiti con la Società per lo sviluppo delle Valli Joniche dei Peloritani Spa, costituita dall’Unione nel novembre 2007, con un capitale sociale di 120mila euro, allo scopo di espletare attività strumentali al sostegno e allo sviluppo economico del territorio e alla valorizzazione delle risorse e della cultura locale. Obiettivi mai raggiunti, a cui si aggiunse il fatto che il bilancio di esercizio 2008 si chiuse con una perdita di esercizio pari a 25mila euro, mentre quello del 2009 con un passivo di 70mila euro: situazioni che portarono nel dicembre 2010 allo scioglimento dell’Agenzia di Sviluppo e alla successiva messa in liquidazione, con la nomina del dott. Roberto Ruegg come commissario. Dall’ultimo bilancio approvato dal dott. Ruegg nell’aprile 2014 è stato rilevato come il totale dei debiti della società sia di 92mila 716 euro, con un attivo di 4mila 177 euro che riduce la perdita societaria a circa 90mila euro. Somme che dovranno essere sanate interamente dall’Unione. Nell’ottobre 2014 l’ente presieduto dal sindaco di Pagliara ha già liquidato un acconto di 15mila euro, mentre nelle scorse settimane si è provveduto a versare una seconda tranche pari a 40mila euro, necessaria al pagamento dei debiti che potrebbero far aumentare la copertura finanziaria indispensabile della chiusura della liquidazione. Al momento, dunque, l’ente sovracomunale ha già sborsato 55mila euro sui 90mila previsti. “Questa è una spada di Damocle che incombe sull’Unione – ha sottolineato in aula il consigliere Rosario Trischitta – e vorrei sapere se esistono ancora pendenze con l’Agenzia di Sviluppo e se la Giunta é stata scrupolosa verificando la legittimità di tutti gli atti di richiesta delle somme”. Il segretario Bartorilla ha fornito rassicurazioni in merito ribadendo come non vi siano ulteriori pendenze con la società in liquidazione. “Utilizziamo le somme a nostra disposizione per programmare qualcosa che dia il segnale della nostra presenza – ha aggiunto Trischitta – ponendoci obiettivi di carattere comprensoriale con una maggiore collaborazione tra le amministrazioni dell’Unione”. Per il consigliere Ettore Fleres “il Consiglio possiede delle grandi potenzialità, è il più importante organo di indirizzo e programmazione dell’Unione e deve essere un luogo di proposte”. “Basta ad una Unione dei Comuni bersaglio per freccette – ha aggiunto il presidente Fabio Orlando - ma si dia vita ad un incubatore di idee”.