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Lega Pro. Il Messina affonda nel derby dello Stretto: è retrocessione - FOTO
di Carmelo Micalizzi | 30/05/2015 | SPORT
di Carmelo Micalizzi | 30/05/2015 | SPORT
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L’incubo diventa realtà: il Messina fa cilecca nel giorno più importante e dice addio alla Lega Pro al termine di una partita tesissima. Allo stadio “San Filippo”, davanti al pubblico di casa, è arrivata la retrocessione in Serie D per mano della rivale storica, la Reggina, che si è imposta per 1-0 nel ritorno dei play-out, così come nella gara di andata al “Granillo”. Gli uomini di Di Costanzo avevano assediato gli amaranto per tutta la durata del match, trovandosi anche in superiorità numerica con ancora mezz’ora da giocare. Poi la doccia gelata al minuto 87’: il gol del neoentrato Balistreri, che regala la salvezza ai suoi tifosi. Fanno festa gli amaranto nel clima surreale del "San Filippo", tra il silenzio dei tifosi di casa che all'inizio del match avevano esposto una coreofrafia spettacolare in Curva sud sperando in un esito diverso. Ora il destino del Messina, tornato tra i dilettanti dopo due anni di professionismo, è tutto da decifrare. Davanti agli oltre seimila del San Filippo mister Di Costanzo schiera un 4-3-1-2 confermando un ottimo Berardi tra i pali protetto dai due centrali Pepe e Stefani con Benvenga a sinistra e Silvestri largo a destra; a centrocampo vanno Nigro, Izzillo e Mancini a supporto di Ciciretti dietro le due punte Corona e Orlando che torna titolare dopo la panchina del “Granillo”. Gli amaranto rispondono con una difesa a quattro davanti all’estremo difensore Belardi con Ungaro e Di Lorenzo esterni, Cirillo e Aronica centrali; sulla mediana Salandria e Zibert supportati da Armellino e Benedetti sulle corsie laterali. Va in panchina Di Michele lasciando spazio in avanti ai soli Viola e Insigne. Il primo tempo è a stampo principalmente giallorosso, ma mancano delle nitide occasioni da gol per gli uomini di Di Costanzo, che faticano a sfondare la linea difensiva amaranto. Il primo squillo è di Mancini con un destro al volo senza grosse pretese, poi è Corona al 6’ a cercare il palo lontano con una palombella a giro che si spegne alta. Gli ospiti sentono la pressione dei seimila sugli spalti e commettono banali errori in fase di manovra con il Messina in pressione alta. I padroni di casa ci provano e il "San Filippo" sussulta per un tiro alto di Corona su suggerimento di Ciciretti, ma il guardalinee aveva segnalato la posizione di offside. Al 21’ una punizione di Benedetti rischia di gelare Berardi in sciagurata uscita alta, ma Armellino manca lo specchio. Poco dopo Ciciretti in percussione centrale entra in area e si vede rimpallare in area di rigore. La tensione in campo è alta e sfocia alla mezz’ora in una mischia in cui a farne le spese sono Stefani e Benedetti, ammoniti. I giallorossi continuano a provarci senza trovare il guizzo giusto negli ultimi sedici metri e la Reggina si fa vedere in avanti: Viola triangola con Insigne che si presenta davanti a Berardi, ma Silvestri in scivolata è provvidenziale e salva la porta. Si conclude dopo un minuto di recupero la prima frazione di gioco, tra lo spettacolo regalato dai tifosi messinesi sugli spalti. Corposo ritardo al rientro, con l’allenatore della Reggina che va in tribuna, espulso nel tunnel degli spogliatoi. Una pioggia di fumogeni accoglie i giocatori della Reggina sotto la Sud. Di Costanzo chiama in panchina l’ammonito Stefani e al suo posto inserisce Donnarumma, spostando Silvestri al centro. Il Messina ci prova con insistenza, al 51’ un tiro di Corona da fuori viene rimpallato. La Reggina rimane in dieci al 12’ quando Ballistreri trattiene Mancini in ripartenza. Orlando in area piccola non trova la porta un minuto dopo, poi è Donnarumma a tentare da lontano. Il Messina aumenta la pressione e assedia la Reggina, che non riesce a uscire e difende con otto uomini. I giallorossi reclamano per un rigore al minuto 61’ per trattenuta di Cirillo su Corona. Alla mezz’ora Ciciretti ci prova dopo uno slalom al limite dell’area in posizione defilata ma non trova la porta. Momenti di tensione quando i giocatori amaranto approfittano di banali scontri di gioco per perdere secondi preziosi. A tre minuti dal 90’ l'epidodio choc per i siciliani: punizione dalla destra, pallone che trova la testa di Balistreri tutto solo che insacca in rete per il vantaggio della Reggina. Esplode il settore ospiti, tafferugli in tribuna e Polizia costretta ad intervenire. Espulso anche Aronica, con la Reggina finisce in nove. Fanno festa gli 800 amaranto giunti al "San Filippo". Dopo 6’ di recupero e una breve sospensione del match termina il ritorno playout. Il Messina ha fallito, nel giorno più importante. MESSINA – REGGINA 0 - 1 Reti: Balistreri 87’ REGGINA (4-4-2): Belardi, Ungaro, Di Lorenzo, Salandria, Cirillo, Aronica, Armellino (76’ Velardi), Zibert, Viola (60’ Magri), Insigne (77’ Balistreri), Benedetti. A disposizione: Kovacsik, Maimone, Gallozzi, Di Michele. Allenatore: Giacomo Tedesco Arbitro: Martinelli di Roma 2 Ammoniti: Ciciretti, Pepe, Stefani, Benvenga (M), Aronica, Zibert, Belardi, Benedetti (R)
TABELLINO
MESSINA (4-3-1-2): Berardi, Silvestri, Benvenga, Pepe, Stefani (46’ Donnarumma), Nigro (84’ Damonte), Izzillo, Mancini (76’ Bonanno), Corona, Orlando, Ciciretti. A disposizione: Iuliano, Cane, Rullo, Altobello. Allenatore: Nello Di Costanzo
Espulsi: 56’ Benedetti, 89’ Aronica (R)
Recupero: 1’ pt, 6’ st