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In origine private, divennero poi sacramentali. La prima fu quella di Bucalo nel 1824


1817, la visita dell'abate Trimarchi nelle chiese di Savoca

di Salvatore Coglitore | 23/06/2014 | STORIA

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Su incarico dell’Archimandrita di Messina, nonché barone di Savoca, Emanuele II De Gregorio, l’abate di Savoca don Vincenzo Trimarchi, nel 1817, ispezionò le chiese appartenenti al territorio savocese, accompagnato dall’Ecc. Don Matteo, canonico generale della G.C. Archimandritale di Messina. L’abate fece convocare il clero al suono delle campane, e indossato l’abito talare, inizio la sua visita. Nel territorio di Savoca (compresi i casali di Antillo e Locadi) risultarono esistere ben 25 chiese. Ecco in particolare quelle presenti nella Marina di Savoca:
1, 2 - Chiese di Santa Rosalia, nella frazione Rina e di San Giovanni nel quartiere omonimo;
3 - Chiesa di S.Francesco di Paola, nella contrada Catalmo;
4 - Chiesa di S.Maria di Portosalvo, nel quartiere Barracca;
5 - Chiesa S.S. Nome di Gesù, nel quartiere Bucalo;
6 - Chiesa di S.Gaetano, nella contrada Giardino;
7, 8 - Chiese di S.Antonio da Padova e S.Maria della Sacra Lettera, a Furci;
9 - Chiesa di San Nicolò, a Contura.

Questa, invece, è la trascrizione del verbale sul giudizio espresso dall’abate per ogni singola chiesetta. Il corsivo è nostro:
1, 2 - Nella contrada Rina ove è quella di S. Rosalia e nella contrada S. Giovanni, ove quella di San Giovanni si disse, stanno bene.
3 - Nella contrada Catalmo ove è quella di S. Fran.co di Paola si disse: Si deve accomodare la coperta di detta chiesa, per essere tutta logora (da sistemare la copertura del tetto, poiché malandata).
4 - Nella contrada Porto Salvo, ove è la Chiesa di Maria S.ma di Porto Salvo si disse: Il Padrono, e sia Proc.re deve accomodare l’altarino e paramenti d’essi, altrimenti si sospenda la celebrazione delle Messe (Il proprietario, che era don Pietro d’Alcontres conte di Quintana, deve sistemare l’altare e i paramenti sacri, altrimenti sarà sospesa la celebrazione delle messe).
5 - Nella contrada Bucalo ove vi è la Chiesa del S.mo Nome di Gesù si disse, restano sequestrati li frutti, e le rendite di detta chiesa, fintanto che il Beneficiale la provveda del bisognevole ed accomoda le mura (Vengono sequestrati i beni e le rendite della chiesa, affinché non si provveda al minimo indispensabile e a sistemate le mura mal ridotte).
6 - Contrada Giardino, ove esiste la Chiesa di S.Gaetano, quale visita si disse: Si deve addorare il calice e... (Rifare la doratura del calice e...).
7,8 - Nella contrada Contura di Disi, ove esiste la Chiesa di S. Antonio da Padua, nella contrada Furci, ove quella di Maria S.ma della Sacra Lettera, si disse: Sta bene
9 – Nella contrada Contura ove quella di San Nicolò si disse: resta sospesa come si fece l’anno scorso.

Al tempo le chiese della Marina di Savoca erano delle cappellette private e quindi non esisteva un sacerdote che celebrasse messa in modo stabile; ogni qualvolta il prete giungeva da Savoca, e dopo aver celebrato la Santa Messa, rientrava nel paese collinare, per poi tornare successivamente in altre occasioni. Ciò naturalmente alimentava tra la popolazione della marina dei malcontenti, che aggiunti alle proteste contro le sproporzionate tasse nei confronti dei “marinoti”, portarono nel luglio del 1820 alla rivolta nei confronti di Savoca. La prima chiesa delle suddette che divenne “Sacramentale”, cioè con un prete appositamente nominato che giungeva da Savoca a celebrare Messa, fu quella di Bucalo nel 1824, esattamente 190 anni fa.

Una parte del verbale datato 1817

 


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