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Carlo V, dall'Africa all'Italia passando per la Sicilia - VIDEO
di Salvatore Coglitore | 07/04/2014 | STORIA
di Salvatore Coglitore | 07/04/2014 | STORIA
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Nel 1985 cadde il 450° del passaggio a Messina di Carlo V
Carlo V d'Asburgo, Re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero, visitò la Sicilia nel 1535, di ritorno da una campagna di guerra in Tunisia, dove nella vittoriosa battaglia di Tunisi sconfisse l’ammiraglio Khair-al-din (nome italianizzato in Ariadeno), detto il Barbarossa, liberando il Mediterraneo del pericolo saraceno. Re di Napoli e di Sicilia, era il primo sovrano che veniva personalmente in Sicilia dopo oltre un secolo e mezzo, e rimase una isolata eccezione per un paio di secoli ancora. Grandi furono pertanto i festeggiamenti che ogni città dell'Isola organizzò per accogliere degnamente l'imperatore, sui cui domini non tramontava mai il sole. Coinvolte Messina e provincia: il fondamentale ruolo di cittadini e artigiani di Pagliara Un evento che riscosse un notevole successo
Carlo V arrivava in Sicilia da conquistatore, dopo aver posto sotto tutela la vicina Tunisia con l'intento di sottrarla all'influenza dei turchi. Lasciò l'Africa il 17 agosto del 1535 per approdare a Trapani il 20 dello stesso mese. Dopo un prolungato soggiorno nel porto di approdo, l'imperatore raggiunse Palermo, dopo una sosta a Monreale. Partito da Palermo il 14 ottobre, continuò il viaggio a tappe forzate: utilizzando la via dei monti, l'imperatore pernottò a Polizzi Generosa e a Nicosia, mentre il 17 ottobre il corteo giunse a Randazzo, alle pendici dell'Etna. Attraversando i centri delle fascia jonica messinese, il viaggio trionfale si concluse con l'arrivo di Carlo V il 21 ottobre a Messina, da dove il corteo reale si imbarcherà poi agli inizi di novembre.
Messina: nel 1989 la rievocazione della “grande cavalcata storica”
Nel 1985, in occasione del 450° anniversario del passaggio a Messina dell’imperatore del Sacro Romano Impero, un comitato di messinesi appassionati di storia locale, guidato dal prof. Vincenzo Pugliatti, ideò una manifestazione che rievocasse tale evento. L’ingresso trionfale predisposto dalla città di Messina, infatti, secondo quanto tramandato dalle fonti, risulta senz’altro il più scenografico. Le fonti locali e non sono concordi nell’attribuire la progettazione dei complessi apparati trionfali alla personalità di Polidoro da Caravaggio, al quale si affianca la figura dell’architetto e scultore Domenico da Carrara. Purtroppo però, per difficoltà economiche inerenti all’organizzazione, il tentativo di svolgere la manifestazione celebrativa nel 1985 fallì.
Ma quattro anni dopo, nel 1989, grazie alla sensibilità dell’assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia Regionale di Messina del tempo, dott. Giuseppe Pracanica, si ebbe la copertura finanziaria per dare corso all’iniziativa.
Furono pertanto coinvolte quasi tutte le scuole superiori locali, che avrebbero fornito i figuranti (archibugieri, alabardieri, ed ecclesiastici) per l’imponente “cavalcata”; si presero contatti con i Circoli ippici di Messina e provincia per ottenere la disponibilità di cavalieri e cavalli; venne predisposta la costruzione di archi e carri trionfali in cartapesta; attori dilettanti ebbero il compito di impersonare i ruoli di maggiore rilievo (Carlo V, i dignitari del suo seguito, le personalità comuni e clericali più importanti).
Vennero individuati abili artigiani nella cittadina di Pagliara, coordinati da Mario Savant Ras, che coinvolse tutto il paese, dando incaico di preparare i costumi e gli accessori (elmi a morione, armi, paramenti per i religiosi, finimenti e gualdrappe per le cavalcature, vessilli per i soldati, bandiere da esporre a finestre e balconi) per oltre 300 figure che vennero addestrate per il grande corteo ufficiale della Brigata Aosta, che fornì tamburi, trombe e relativi tamburini e trombettieri.
Montata la complessa macchina organizzativa ed ottenuti i necessari permessi per la viabilità in città, con l’indispensabile ausilio delle forze dell’ordine, si diede luogo alla rievocazione della “grande cavalcata storica” di Carlo V, che si svolse su un tracciato che ripercorreva quello originale, salvo le modifiche urbanistiche intervenute nel tempo, nella mattinata di domenica 29 ottobre 1989.
L’evento si svolse tra ali di folla assiepata, ammirata e festante, richiamata in città anche da altre località per la campagna propagandistica che era stata fatta con il contributo della stampa e delle emittenti televisive.
Video del 1989 realizzato dalla Provincia Regionale di Messina