La storia del capitano Francesco Caminiti, il furcese che morì difendendo la Patria
di Salvatore Coglitore | 22/07/2015 | STORIA
di Salvatore Coglitore | 22/07/2015 | STORIA
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Il corteo dinanzi piazza Sacro Cuore. In alto il cap. Caminiti
Il capitano Francesco Caminiti, nato a Santa Teresa di Riva nell’allora frazione Furci il 29 agosto 1906 da Salvatore e Santa Foti, partito come volontario durante la Seconda Guerra mondiale, rimase mutilato in Albania e successivamente venne promosso tenente e poi capitano per meriti speciali. Morì nel 1944. Dopo dodici anni, in occasione dell’arrivo delle sue spoglie in paese, l’Amministrazione comunale di Furci, capeggiata dall’allora sindaco Carmelo Garufi, nel desiderio di onorare quanti sacrificarono la loro gioventù per il bene della Patria, si rese promotrice di solenni cerimonie funebri. Venne invitata a partecipare, tra gli altri, la sezione di reduci e combattenti di guerra di Santa Teresa di Riva presieduta dal cav. Giuseppe Melita. I funerali furono celebrati il 4 dicembre 1956 alle ore 8,30 nella chiesa Madonna del Rosario, mentre alle ore 15 il corteo funebre si diresse, attraverso la via IV Novembre, scortato da una squadra di soldati della divisione Aosta, al cimitero appena ultimato. La cerimonia, come si nota dalle numerose foto ritrovate, ebbe una notevole e commossa partecipazione da parte dei cittadini furcesi e non solo. Alle ghirlande di fiori seguivano le scolaresche, le associazioni religiose, i combattenti e i mutilati di Furci e di Santa Teresa con i rispettivi labari, e come dicevamo, scortati da un reparto della Divisione Aosta di Messina. Il feretro venne portato a spalla fino al cimitero, dove il sindaco tenne un discorso rievocando la figura del capitano Caminiti, mentre per l’Associazione Famiglie dei Caduti, parlò il signor Sturiale. Intervenne, tra gli altri, anche un giovane padre Francesco Donsì. Presente al funerale anche il prof. Gino Moschella, di S. Teresa di Riva, il quale ricorda che il capitano era sposato con la signora Todaro, di Nizza di Sicilia, e non ebbe figli. Sulla tomba del capitano, che si trova di fronte l’ingresso principale (che tra l’altro è l’unica sepoltura dove il defunto è posto a terra mentre gli altri defunti sono posti nei loculi), vennero posizionate la sua spada e il suo elmetto, ancora oggi ben visibili. Sulla lapide vi è incisa la seguente frase: QUI GIACE IL CAP. FRANCESCO CAMINITI 1906-1944 MORTO PER LA PATRIA MESTO IL SUO PAESE D’ORIGINE PRIME NE ACCOLSE LE SPOGLIE IN QUESTO LUOGO. Onore al capitano Francesco Caminiti, sacrificatosi per noi e per la Patria durante l’ultima guerra mondiale, che tra l’altro, se ricordo bene, è l’unico defunto in guerra originario di Furci. Bene farebbe l’attuale Amministrazione comunale, capeggiata dal dottor Sebastiano Foti, a intitolargli a ricordo una via. Il corteo con i soldati del V Reggimento Aosta davanti piazza Sacro Cuore
Durante il fascismo aiutò sempre chi ne aveva bisogno anche a rischio della sua carriera militare. Nel tempo libero dava lezioni private di italiano, latino e matematica ai ragazzi, senza prendere mai alcun compenso.