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Le opere trafugate nel Santuario di S. Teresa di Riva
di Salvatore Coglitore | 14/12/2013 | STORIA
di Salvatore Coglitore | 14/12/2013 | STORIA
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Tela realizzata dal pittore Raffaele Stramondo nel 1970
Nel quartiere Bucalo di S.Teresa di Riva si è da sempre parlato di alcuni antichi quadri trafugati dal Santuario della Madonna del Carmelo, ma a bassa voce, poiché in parte si è perduta la memoria storica collettiva di ciò che esattamente manca e anche perché non esistevano documenti che testimoniassero ciò che era stato trafugato. Ma oggi, alla luce di quanto scoperto, possiamo finalmente svelare l’elenco degli oggetti sacri mancanti. Facciamo un salto indietro nel tempo, al momento in cui gli oggetti in questione erano ancora erano presenti in chiesa. La chiesetta della Madonna del Carmelo risalente al 1506 venne demolita il 24 giugno 1929 sotto la supervisione del cappuccino Padre Giampietro da S. Teresa (1881-1950). Alcuni oggetti di valore, durante il periodo di costruzione della nuova chiesa, non sapendo dove custodirli, vennero dati in consegna ad alcune famiglie di fiducia del quartiere. Vi erano: alcuni stendardi del ‘700, ostensori, candelabri d’argento, un lampadario in legno lavorato (alimentato a gas), le statue lignee della Madonna del Carmelo, dell’Assunzione, di San Giovanni Battista e dell’Immacolata Concezione. Come ci tramanda nei suoi manoscritti il cappuccino, c’erano anche “…come ricordo artistico dell’antica chiesa, il grandissimo quadro, rappresentante la Madonna del Carmelo, col Bimbo in braccio, in atto di dare il S. Abitino ai Religiosi Carmelitani, opera d’ incerto autore e rimonta, come abbiamo detto al 1594. L’altro quadro che stava sopra l’altare maggiore, in mezzo ad una cortina reale di stucchi, frastagliata di angeli e di simboli, che porta la data del 1593, e che rappresenta il crocifisso coi tre regni della chiesa, cioè regno trionfante, regno militare e regno purgante, che si conserva nella Sagrestia. Poi, un quadro che rappresenterebbe S. Francesco Saverio; un antichissimo quadro della Madonna del Rosario e due pitture su tavole, in forma rotonda, rappresentanti l’Ecce Homo e l’ Addolorata…”. Riassumendo, come riporta Padre Giampietro nei suoi inediti manoscritti, vi erano, tra le altre cose, ben 4 antichi quadri su tela di autore ignoto e due pitture su tavole. Colgo l’occasione per esortare tutti i preti che operano nella nostra riviera, e non solo, di far redigere un elenco, accompagnato da un’accurata descrizione con relative foto, di tutte le opere esistenti nelle loro chiese, così da avere una catalogazione la più completa possibile, come ha già fatto padre Currò per le chiese di Savoca. Inoltre, sarebbe interessante censire, con lo stesso criterio, anche gli ex voto, il cosiddetto “oro della Madonna”.
La nuova chiesa venne inaugurata nel dicembre del 1934 ed era presente, anche in questa occasione, padre Giampietro. Nell’occasione tutti gli oggetti elencati furono rimessi al loro posto. Facciamo ora un salto in avanti di 24 anni ed arriviamo al 1958: l’anno dell’alluvione. Si vocifera che durante l’evento calamitoso del 26 novembre 1958, che colpì il quartiere Bucalo, in quei momenti di confusione e di pericolo, alcuni oggetti sacri, non sappiamo con certezza quali e quanti, che erano conservati in sacrestia e nel sottoscala, al fine di essere salvaguardati dalla furia dell’acqua torrentizia che invase la sacrestia e parte della chiesa, furono consegnati ad alcune famiglie di fiducia del quartiere, come già era successo nel 1929. Naturalmente non venne redatto nessun elenco degli oggetti consegnati, poiché era un passaggio da fare urgentemente per salvare gli oggetti di culto, visto il pericolo che incombeva. Di quanti e quali oggetti furono consegnati, come detto, non si ha certezza. Alcuni giorni addietro mi hanno regalato un libricino, “Tre chiese di S. Teresa di Riva”, scritto dal sacerdote Paolo D’Agostino (1915-2007), che dal 1939 al 1951 è stato prete nelle tre parrocchie santateresine. Ecco cosa scrive in merito al quadro dedicato alla Madonna del Carmelo: “…un quadro dedicato alla Madonna del Carmelo di circa 170x70 che io ricordo bene. Il quadro era a tre piani diversi: in basso si vedeva la Madonna del Carmelo ed il purgatorio dal quale Essa accennava a liberare i fedeli, nel centro la figura del Crocifisso in conversazione da un lato e dall’altro con dei gentiluomini vestiti con abiti caratteristici dell’epoca… Il quadro portava la data del 1594 chiaramente scritta nell’angolo sinistro… Durante l’alluvione del 1958 il quadro scomparve, forse trafugato. Durante la mia gestione dell’arcipretura, d’accordo con la commissione della chiesa, avevo tentato di restaurare il quadro e all’uopo chiamai a S. Teresa il pittore Gregorietti (pittore di larga fama) il quale accettò il compito ed il quadro ravvolto in modo conveniente venne spedito a Palermo presso lo studio del pittore. Dopo forse sei mesi Gregorietti restituì il quadro che fu messo avvolto, in uno sgabuzzino per garantirlo maggiormente e dai ladri e dalle intemperie. Così lo lasciai io all’atto della mia consegna quando mi sono trasferito a Messina. Come dissi sopra dopo l’alluvione ne venne constata la mancanza”.
Attualmente nel Santuario, dei 4 quadri esistenti in origine ne resta uno solo che è in stato di totale degrado, tanto da non riuscire a capire il soggetto in esso rappresentato, come ci riferisce il parroco, padre Gerry Currò. Oltre ai tre quadri, quindi, mancano pure i due dipinti su tavola. In totale sono ben cinque le opere trafugate, oltre agli stendardi del ‘700. Quando nel 2011 si insediò padre Gerry Currò e venne a conoscenza di queste voci sulla mancanza di questi antichi quadri, durante una delle sue prime omelie, comunicò ai fedeli che avrebbe lasciato, in giorni prestabiliti, la porta del Santuario aperta, dando così la possibilità a chi eventualmente fosse stato in possesso di qualche oggetto, di poterlo così riconsegnare alla chiesa. Qualcosa è stato restituito: un crocifisso in legno, un ostensorio in argento e altri piccoli oggetti, ma delle tre tele mancanti, dei due dipinti su tavola e degli stendardi, nessuna novità. Ormai tali opere sono da considerarsi definitivamente trafugate.