"S. Teresa ritorni nell’Unione dei Comuni”. Lo Giudice: "Sì ma solo a patto che…”
di Andrea Rifatto | 17/07/2019 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 17/07/2019 | POLITICA
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Danilo Lo Giudice e Carmelo Saglimbene
Far rientrare il comune di S. Teresa nell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani. Dopo la mozione presentata il 18 giugno da due consiglieri della minoranza santateresina, Antonio Scarcella e Giuseppe Migliastro (LEGGI QUI), che verrà discussa in aula martedì 23, arriva una seconda proposta, questa volta da parte del presidente del Consiglio dell’Unione, Carmelo Saglimbene, depositata il 10 luglio e inserita all’ordine del giorno della seduta fissata per lunedì 22 (ore 18) nell’aula consiliare di Savoca. Il documento, che ricorda quali sono gli obiettivi dell’ente sovracomunale ma è privo di motivazioni specifiche che dovrebbero indurre il Comune di S. Teresa a ritornare dopo la fuoriuscita voluta dall’ex sindaco Cateno De Luca nel 2014, invita il Consiglio comunale di S. Teresa ad attivare le procedure necessarie per il rientro, ricordando come “l’Unione dei Comuni può rappresentare una guida per l’armonizzazione delle risorse, realizzando più facilmente i principi di economicità e di produttività e favorendo la partecipazione di soggetti pubblici e privati per la realizzazione di opere di interesse generale e strategico e per l’espletamento di servizi congiunti”. Saglimbene punta a trovare condivisione sulla mozione in aula da parte dei colleghi consiglieri, anche se la sua iniziativa non è stata sposata dal presidente dell’Unione dei Comuni, Davide Paratore, che non ritiene sia la strada giusta in quanto compete al Consiglio santateresino occuparsene e non a quello dell’Unione. Al di là dei formalismi e degli inviti, il sindaco di S. Teresa, Danilo Lo Giudice, è stato già chiaro: “Prendo atto delle proposte della minoranza del mio comune e dell’Unione, ma non siamo disponibili a rientrare solo per fare numero o per dire che ci siamo anche noi – spiega – ma solo se ci viene presentata una programmazione a media-lunga scadenza e una seria progettualità che l’Unione intende portare avanti per il territorio, altrimenti rimaniamo fuori”.